di LORENA PARIS-
VITERBO- Gianfranco Angelucci, noto scrittore e giornalista, recensore, sceneggiatore, regista e docente è conosciuto anche come storico collaboratore e amico fraterno di Federico Fellini.
Egli – e di questo lo ringraziamo – continua a testimoniare la grandezza del mondo felliniano come ospite a conferenze nazionali e internazionali, presentazioni, iniziative artistico-culturali, partecipazioni a film e documentari, curatela di mostre ed eventi dedicate a uno dei più grandi Maestri del cinema di tutti i tempi.
Gianfranco Angelucci ha anche firmato la sceneggiatura del film “Intervista” del 1987 (Premio speciale a Cannes e Gran Premio al Festival di Mosca) e sceneggiato e diretto nel 1981 il film “Miele di donna”.
Numerose le sue pubblicazioni, queste le ultime in ordine di tempo e che non mancano di certo nella mia libreria:
“Glossario felliniano. 50 voci per raccontare Federico Fellini, il genio italiano del cinema”
Avagliano Editore, 2020
e “Giulietta Masina”
Edizioni Sabinae, 2021.
Anni fa, ho avuto la fortuna di conoscere personalmente Angelucci, in uno dei tanti incontri con il suo pubblico, alla Biblioteca Consorziale di Viterbo. Ho potuto così ascoltare le sue parole cariche di ricordi, di vita e relazioni artistiche, parole piacevoli, ricche di aneddoti, coincidenze, conoscenza e mistero.
Colpisce il suo modo fluido di porgere il racconto, il lessico ricco e puntuale che arricchisce il bagaglio culturale e sentimentale degli uditori affascinati dalle storie, anche autobiografiche, dalla sua dialettica, dalla voce pacata nell’argomentare, dal suo carisma.
Per questo appuntamento poetico del Martedì , condivido con le lettrici e i lettori di Tuscia Times
il video che egli ha pubblicato qualche giorno fa sul suo canale Youtube.
Si tratta della sua bella e preziosa recensione a “Il mio Cuore è Blu”
la mia ultima silloge, pubblicata da Edizioni Archeoares lo scorso anno.
Mi ha colpito profondamente questa attenzione e benevolenza per la mia poetica e commosso quando ha ricordato un episodio della mia infanzia che riguarda proprio Fellini che gli avevo raccontato tempo fa.
Grazie, Maestro Angelucci!
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