Gianni Morbidelli: “Il Buena vista così deserto nemmeno in un film di fantascienza”

BASSANO ROMANO ( Viterbo) – “Il Buena Vista così deserto nemmeno in un film di fantascienza”. Gianni Morbidelli, proprietario dello storico locale di Via Roma, racconta come il Coronavirus abbia impattato sulla sua attività.

Dagli anni ottanta punto di riferimento negli appuntamenti tradizionali quali il carnevale e le feste popolari, con tanti avventori del comprensorio della bassa Tuscia, il Buena Vista non è certamente un servizio essenziale ma, la sua chiusura, dettata dalle norme, impone una riflessione non solo su come sarà il post pandemia ma anche quale sarà il destino di queste attività.

E mentre in queste ore si stia dibattendo sulla cosidetta fase due, per i locali di grandi dimensioni, il dopo Covid19 sarà molto articolato. Quasi sicuramente saranno gli ultimi a tornare in esercizio.

“Il Coronavirus – afferma Gianni Morbidelli – si sta abbattendo come un macigno sul popolo, sconquassando il già fragile tessuto economico, alimentando la catastrofe dei lavoratori autonomi, categoria già duramente provata negli ultimi anni da politiche economiche vessatorie e sanzionatorie. Ma se da un lato questo sta avendo un effetto devastante, dall’altro – visti i divieti di spostamento – sta valorizzando il ruolo e l’importanza del commercio al dettaglio. Le attività autorizzate in questo momento stanno offrendo un servizio fondamentale alla nostra comunità ed io credo che dovremmo fare una profonda riflessione su come artigiani, piccoli imprenditori, professionisti stiano dando il proprio contributo. Per quanto riguarda il mio locale, vederlo così vuoto, è un colpo al cuore. Nessun regista di film di fantascienza avrebbe mai immaginato tanto. Nato dall’intuizione di mio padre Stanislao che – già negli anni ’80 – soddisfò l’esigenza di dotare il nostro paese di un luogo per le feste di carnevale, le feste popolari, il “Capannone” – poi da me ribattezzato Buena Vista – ha da sempre rappresentato un punto di riferimento, di incontro, per intere generazioni. Il nostro locale – prima del Covid19 – faceva rima con divertimento, socialità, colore, festa. Sempre affollato, i nostri amici venivano per passare una serata, mangiando, ballando, il tutto all’insegna dell’allegria. In questo momento, invece, il locale è chiuso: l’unica attività consentita è la consegna dei prodotti della nostra cucina a domicilio. Ed anzi colgo l’occasione per ringraziare i nostri clienti per la loro disponibilità e comprensione. Il futuro post Covid19? E’ sicuramente da ricostruire, vanno ripensate tutte le nostre abitudini e soprattutto che lo Stato non è una mucca da mungere all’infinito ma lo strumento necessario per garantire i sacrosanti diritti a tutti i cittadini”.

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