Giorgia Meloni risponde alle domande dei giornalisti in conferenza stampa di fine anno

di REDAZIONE-

La conferenza stampa di fine anno della premier Giorgia Meloni si è conclusa dopo poco più di tre ore, durante le quali la leader ha risposto a ben 42 domande provenienti dai giornalisti. La presidente del Consiglio si è congedata con un ringraziamento generale e auguri di buon anno, ricevendo applausi da alcuni presenti in platea.

Meloni ha iniziato la conferenza chiedendo scusa per il rinvio della stessa per due volte per motivi di salute. Ha sottolineato che non c’era alcuna intenzione di evitare domande giornalistiche e si è impegnata a fare la sua parte per consentire ai giornalisti di svolgere al meglio il loro lavoro, chiedendo rispetto e sottolineando la sua fermezza nel prendere decisioni.

Tra i punti salienti della conferenza, Meloni ha affrontato le accuse di familismo nel suo partito, Fratelli d’Italia (Fdi), sottolineando che anche a sinistra ci sono coppie di coniugi che occupano posizioni di rilievo senza essere accusati di familismo. Ha difeso il coinvolgimento della sua famiglia in politica, affermando che sua sorella è una militante di Fdi da 30 anni e lavora per il partito.

Rispondendo a domande sulla maternità, Meloni ha dichiarato che, se fosse costretta a scegliere tra il ruolo di premier e sua figlia Ginevra, sceglierebbe sua figlia senza esitazioni, sottolineando l’importanza della maternità ma respingendo l’idea che dovrebbe limitare le opportunità delle donne.

La premier ha affrontato il caso Pozzolo, un parlamentare di Fdi deferito al collegio dei probiviri e in attesa di sospensione. Meloni ha chiesto il deferimento indipendentemente dalle azioni dell’autorità competente e ha sottolineato l’importanza della responsabilità nell’utilizzo di armi da parte di un parlamentare.

Sulla questione dell’inchiesta sugli appalti Anas, Meloni ha dichiarato che Salvini non dovrebbe intervenire in Aula, affermando che è necessario attendere il lavoro della magistratura e commentare gli sviluppi, se necessario.

La premier ha dichiarato di non aver ancora deciso se candidarsi alle elezioni europee e ha respinto l’idea di un rimpasto ministeriale, affermando di essere soddisfatta della sua squadra. Ha parlato della necessità di affrontare in modo organico il tema delle pensioni, coinvolgendo le parti sociali.

Infine, Meloni ha toccato vari altri argomenti, tra cui la privatizzazione di enti come le Ferrovie dello Stato e le Poste italiane, il referendum sul premierato, l’immigrazione, la riforma delle pensioni, il nuovo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e l’importanza di affrontare le sfide europee nel 2024.

In chiusura, la premier ha sottolineato che il 2024 sarà un anno complesso, con elezioni europee, la presidenza italiana del G7 e altre sfide importanti. Ha respinto l’idea che la recente normativa sulla pubblicazione delle intercettazioni rappresenti un “bavaglio” alla stampa, definendola un’azione equilibrata tra il diritto di informare e il diritto alla difesa del cittadino.

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