Giorgio Vasari, un aretino alla corte dei Medici (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO- Pittore, architetto, collezionista di disegni, ma anche biografo e primo storico dell’arte. Questo è il profilo di Giorgio Vasari, nato ad Arezzo il 30 luglio del 1511 e deceduto a Firenze il 27 giugno 1574 considerato uno dei protagonisti del tardo Rinascimento e uno degli intellettuali di spicco del suo tempo.
La sua Arezzo, in occasione dei 450 anni dalla morte, gli ha dedicato una mostra evento “Il Teatro delle Virtù” che si concluderà il prossimo 2 marzo 2025.
L’associazione Inner Wheel club Viterbo – Distretto 208 Italia – International Inner Weel, ha organizzato giovedì 13 febbraio una conferenza presso Hotel Terme Salus di Viterbo per conoscere questo poliedrico artista e intellettuale.

La presidente dell’Associazione Maria Teresa Batistelli Lecchini ha accolto il numeroso pubblico ringraziando della presenza la presidente FIDAPA di Viterbo Giuliana Ceso, la presidente del Rotaract Federica Critelli,  Caterina Ricci dell’associazione “Mani Unite” di Viterbo e Anna Maria Onelli, preside e socia ANPE.

La dott.ssa Valentina Berneschi ha presentato l’artista e condotta la platea in un viaggio tra i momenti più importanti e determinanti della vita del Vasari.

Dagli studi giovanili al rapporto indissolubile con la famiglia dei Medici e con quella dei Farnese.
In particolare, con il supporto di slide, ha illustrato il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, il Palazzo degli Uffizi e il Corridoio che lo collega a Palazzo Pitti, sono solo le tracce più evidenti tra le tante lasciate dal pittore, architetto e storico.

A seguire la presentazione del “Teatro delle Virtù”, dove unisce idee nell’arte di ascendenza neoplatonica all’attribuzione di sembianze antropomorfe con scritti rigorosi.
Attraverso le esperienze dei viaggi a Napoli e a Venezia concretizza l’opera “Le Vite dè più eccellenti pittori, scultori e architetti”; abbiamo scoperto Vasari come biografo di artisti vissuti tra il Duecento e Cinquecento, da Cimabue a Michelangelo Buonarroti, con la sua opera ancora oggi, contribuisce ad una visione interessante della Storia dell’Arte.

Una breve analisi del patrimonio di invenzioni sacre e profane realizzate dall’artista per il granducato di Cosimo I, suo benefattore fino alla morte.

Il pomeriggio si è concluso con un momento conviviale molto apprezzato da tutti i presenti.

 

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