Giullari, musici, falconieri concludono la 62esima festa dell’olio di Canino (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO-

CANINO (Viterbo)- Iniziata l’8 dicembre, si è conclusa domenica 11 la 62esima edizione della festa dell’olio di Canino. Olio extravergine di oliva che si distingue per colore e gusto.
Una sagra, la più antica d’Italia, nata nel 1939.
Non è un caso che l’olio d’oliva venga appellato “oro verde”.
Infatti questo prezioso alimento, gode di una storia molto antica, che spesso si confonde tra realtà e leggenda.
E’ documentato con reperti storici, che l’ulivo, prima come cespuglio, poi come albero, risale a 6000 anni orsono e la prima coltivazione si è organizzata in Siria.
Trapiantato in Grecia, ebbe una diffusione in tutto il bacino del Mar Mediterraneo e fu dedicato alla Dea Athena proprio per la sua resistenza e longevità.
Il liquido delle olive spremute veniva usato non solo come prodotto alimentare, ma anche come cosmetico per rinforzare i muscoli dei lottatori.
Parlando di ritrovamenti archeologici, non si può tralasciare di citare il vaso che fu trovato nel sito etrusco di Vulci, sito archeologico tra Canino e Montalto di Castro, (anfora del 500 a.C. che si trova al British Museum di Londra) dove è ritratta la raccolta delle olive.
Chi diffuse su tutto il nostro territorio questa coltura, furono senza dubbio i Romani, che ne apprezzarono le qualità in modo smisurato, tanto da ricercarne tutte le qualità e studiarne le singole peculiarità.
Questa edizione, ha visto la partecipazione di musici, falconieri e artisti di strada, che hanno animato le vie del paese.
A disposizione del pubblico quattro “cantinoni” dove si potevano gustare i piatti tipici della Tuscia tutti sapientemente conditi con l’olio extravergine DOP.
Il pomeriggio della domenica, è stato animato dai Giullari di Spade, un gruppo folkloristico di musica medievale e bretone eseguite con strumenti antichi come Gaite Galiziane, Davul, Irish Bouzouki, flauti e percussioni.

 

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