Giuseppe Cruciani intervistato dalla sindaca di Viterbo a Ombre Festival (VIDEO)

di ANNA MARIA STEFANINI-

VITERBO- Stasera, 5 luglio, a piazza della Repubblica, a Viterbo, Giuseppe Cruciani, noto giornalista e conduttore radiofonico italiano, è stato intervistato dalla sindaca di Viterbo Chiara Frontini. Ha condotto diversi programmi radiofonici di successo e ha avuto un ruolo significativo nel panorama mediatico italiano. Cruciani ha iniziato il suo intervento polemizzando con la “sindaca” Chiara Frontini sulla declinazione femminile del sostantivo, che lui non accetta. Cruciani ha continuato parlando di termini e parole offensive, che secondo lui non lo sono, di coppie omosessuali; si è dichiarato favorevole all’utero in affitto e alle adozioni gay, si è soffermato sul tema della libertà vaccinale e si è sull’omofobia.

Giuseppe Cruciani e` nato nel 1966 a Roma, vive a Milano da piu` di vent’anni e conduce La Zanzara, programma cult su Radio 24. Si e` laureato in Scienze politiche studiando un movimento di estrema sinistra peruviano, Sendero Luminoso, e ha lavorato a Radio Radicale, “L’Indipendente” con Vittorio Feltri, Euronews. Insieme a David Parenzo ha creato uno spazio di liberta` dove ognuno puo` dire la sua, ancge in riferimentoalle parti intime.

Cruciani ha minimizzato la gravità delle offese che, a volte, si leggono sul web.
Lo scrittore non ama il termine “femminicidio” e ha spiegato che, secondo lui, non c’è l’emergenza di cui si parla, affermando che in molti Paesi ci sono molti più casi “Tutto dipende da un rapporto malsano, dal possesso, dalla gelosia, dal pensiero che una persona deve essere per forza propria. Non mi sento colpevole come uomo, se viene commesso un femminicidio. Il problema è che chi commette l’omicidio di una donna non rimane in carcere 50 anni, ma esce dopo 15 anni”. La Sindaca ha poi invitato Giuseppe Cruciani a parlare di prostituzione, spiegando ciò che ha scritto sul suo libro, riferendosi alla sua visita in una casa di appuntamenti e ne è uscito uno scambio di battute esilaranti.
“Via Crux – contro il politicamente corretto” è il libro di Cruciani presentato stasera.
In sintesi, “L’egoismo, il perseguimento dei propri fini, è il motore del mondo. Senza l’egoismo per la propria famiglia, senza l’egoismo per i propri interessi economici, senza l’egoismo che ogni giorno pratichiamo, non ci sarebbero sviluppo e progresso. Diffidate dei buoni samaritani che dicono di agire per il bene comune. Sono spesso degli impostori.»

Partendo da questo assunto, Giuseppe Cruciani, da sempre voce di rottura fuori dal coro, conduce la sua battaglia contro il politically correct imperante che, a suo dire, sta avvelenando la società di oggi. Un vero e proprio manifesto libertario che affronta temi di grande attualità: la «cultura della cancellazione» e l’inclusione, le parole proibite, la dittatura LGBT, il nuovo femminismo, l’immigrazione, l’ambientalismo estremo. Perché il politicamente corretto rappresenta il nemico assoluto della libertà di espressione, una gabbia all’interno della quale rischia di morire la creatività, ma soprattutto l’individualità. E l’ossessione di non ferire nessuno finisce col renderci tutti uguali e falsi inquinando l’autenticità e la spontaneità dei rapporti umani. Da qui la sua lotta in nome del diritto inviolabile di ciascuno di dire ciò che pensa senza che qualcun altro stabilisca quello che si deve dire, come si deve dire e quello che non si può dire. Con il solo obiettivo di essere ascoltato, e senza la minima intenzione di fare il guru o il predicatore. Solo per opporsi a chi, esercitando il controllo sulle parole, vuole controllare anche le nostre vite. Perché le parole sono libertà. E cercare di reprimerle, provare a modificarle, punire chi non si adegua, è una forma di tirannia. Una forma di totalitarismo insidiosa poiché velata e mascherata di buone intenzioni.
“Ricevo minacce ogni giorno e ho qualche vicenda giudiziaria per diffamazione da risolvere”- ha affermato durante il dibattito. Ha poi aggiunto: “Fare del bene a qualcuno è discriminatorio, perchè facendo del bene a uno, non lo fai a un altro”.
“Penso che il vittimismo sia un male assoluto nella nostra società” – ha convintamente concluso l’autore, prima di salutare il pubblico. Fila lunghissima al firmacopie.

 

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