Università Unimarconi

Gli auguri di Buon Natale di don Gianni Carparelli

VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo gli auguri di Natale di don Gianni: “Il VOLTO di DIO?… “La mia anima ha sete di Dio, del Dio vivente, quando verrò e vedrò il volto di Dio?” (salmo 42). Perché sono io che debbo fare i passi del “venire”. E qui sento una grande risata sfrecciare tra le nuvole del mio pensiero. Non sapevo che Dio sapesse ridere o almeno sorridere. Una risata che avvolge il cosmo intero. E lo sconvolge. Sembra mancanza di rispetto per il sangue che scorre a torrenti in ogni angolo del cosiddetto creato. Ma una voce cantava: ma quanto siete meschini voi mortali. Ma chi vi ha mandato laggiù a rovinare quella bellezza che veniva cantata dalle pietre, dagli alberi, dai fiumi, dai tanti animali che a volte capiscono più di voi, dalle foglie e dagli uccelli… è vero che ci sono tante e tanti tra di voi che sanno cantare e non solo gracchiare, stonati pure. Lo diceva un tale, Isaia, amico mio, “… il popolo ha camminato nelle tenebre…” che sono le vostre tenebre, coltivate da voi, insanguinate da voi, pagate e vendute da voi senza riguardo di nessuno. Ma pensate davvero che io sia la causa dei bambini abusati e martoriati dalle vostre mani disoneste e sporche? Ma chi pensate di essere? Pretendete di essere Dio e di sapere tutto e non sapete neppure tenere pulita la vostra casa. Ma andate a farvi benedire… lo dite voi nel vostro gergo senza senso. E io vi faccio un dispetto da Dio: vi mando un bambino da genitori fuori del comune, un padre che non si scandalizza della gravidanza non prevista della madre, gente semplice che sopravvive del proprio lavoro, in una casa che voi mai accettereste, gente sconosciuta che non dà fastidio a nessuno… poi un giorno questo bambino fatto grande vi tirerà le orecchie, farà sentire la sua voce, sarà vestito come uno di strada che voi neppure salutate, ma quando lui incontra chi soffre veramente si ferma e sorride. La gente si sente meglio e si allontanerà dai vostri templi e chiese dorate, smetterà di dare attenzione alle vostre chiacchiere incorniciate di diplomi e riconoscimenti. Quello che voi scriverete ve lo leggerete da soli perché questa gente comincia a seguire questo nuovo “figlio mio”. E in lui sono “tutte e tutti” figli miei, anche quelli che voi con tanta facilità mandereste nella geenna e solo perché non rientrano nelle vostre regole. Ma chi ve le ha date quelle regole che emarginano e condannano? Io no. La Bibbia? Ma scherzate? L’avete scritta voi pensando di leggere il mio pensiero. E voi con la vostra grettezza volete leggere il mio pensiero?… Lo volete veramente leggere? Seguite quel tale che chiamate Gesù. E’ l’unico maestro che ha la dignità di maestro. Voi chiamatevi pure come volete: capitano, eccellenze, monsignori, onorevoli, dottori, professori, eminenze, santità… ma chi siete? “Io sono (D)io e voi siete (a volte) monnezza”… chi l’ha detto? Era uno di voi e io l’ho riletto a modo mio. L’ho visto in un film di un certo marchese (del Grillo?) del vostro anno 1981… 22 dicembre, pure vicino alla data che mi avete affibbiata per nascere. Ma di quale nascita state parlando? Se voi non nascete di nuovo, staremo sempre a prenderci in giro. Io no… ma voi si. Il Natale è vero quando voi inizierete a rinascere: nella giustizia, nella onestà, nella accoglienza di tutti perché io non ho mandato stranieri, gli stranieri li avete inventati voi, nel servizio ai più fragili, nella attenzione a chi dite di amare e poi li lasciate soli fino a quando non c’è qualcosa da dividere, nel rispetto delle donne ma anche degli uomini, quando le fabbriche di armi falliranno e le mine antiuomo scoppieranno nelle mani di chi le nasconde sotto terra, quando le chiese saranno vuote perché chi crede sarà occupato a pregare aiutando e in ginocchio davanti alla sofferenza, quando i figli non saranno più giocattoli da portare in giro al guinzaglio e ben vestiti, ma creature da crescere nella onestà e generosità, quando chi va a scuola ci va per imparare a vivere non per far vedere le gambe o per insultare con l’aiuto dei genitori chi fatica per educare, quando chi guadagna miliardi o milioni con la palla al piede sa anche come usarli ma pensando con la testa, quando i ricchi e straricchi apriranno gli occhi su chi li fa ricchi con il lavoro e il sacrificio, quando… quando… Volete onorarmi per il Natale che cerco di farvi vivere? Cercate di diventare come quel “bambino” che diventando “adulto” vi ha fatto vedere come dovreste vivere. I presepi metteteli dove volete, quello inventato da me non aveva tanti fronzoli, eccetto l’essenziale.
L’essenziale si, ve lo ricordo ancora: una persona nuova, una comunità che lo accoglieva con amore, nella semplicità e umiltà di chi ha nulla se non la speranza… posso permettermi un suggerimento? Nel periodo che voi chiamate “Feste di Natale” invitate chi nessuno invita, visitate chi nessuno va a trovare, imparate a non vedere “stranieri” ma fratelli e sorelle, non buttate il cibo e poi chiedete a me di sfamare chi ha fame, insegnate ai vostri figli che il Natale non è un mercato dello spreco a colori, ma una vita nuova, una vita, la vostra, che sia colorata con i miei colori e che almeno mi dicano: buon giorno, come stai, grazie, scusami se sono un po’ sbandato… Altrimenti non è il mio Natale, ma il Natale dei vostri soldi e delle vostre manie. Sarà una culla vuota, la vostra. Sempre vuota anche se piena di cioccolatini. Che sono buoni, ma non è la mia bontà. Scegliete voi… ma poi non lamentatevi con me. Dovrei essere io a lamentarvi con voi per aver rovinato il mondo che io sognavo. Non vi dico più niente, perché già ne avete tanti di problemi… statemi però a sentire, e la mia parola finale l’avete, viva tra di voi, incarnata nella vostra carne umana. Ascoltatela. Buon Natale. Vi voglio bene. Ma più di tanto non posso fare… perché? Lo dite anche voi: non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire. Cercate di RI-nascere…… con l’AUGURIO che le chiese rinascano come CHIESA  (Corpo di Cristo) e LUCE del MONDO”.

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