di REDAZIONE-
VITERBO- “I nostri antichi cristiani si facevano gli auguri dopo la messa del Sabato Santo e per tutto il giorno di Pasqua con queste parole: Cristo nostra speranza è risorto e l’altro rispondeva sì è veramente risorto. Ed è questo l’augurio che faccio a voi. Noi che abbiamo bisogno di speranza, speranza nella nostra resurrezione. Viviamo in un secolo con gli orizzonti brevi, navighiamo a vista e perdiamo invece il senso della vita, a partire dalla vita eterna. senza questa prospettiva di questa resurrezione saremmo più infelici. Pasqua ci ricorda sempre: la vita ha una prospettiva, marciamo verso l’incontro con Dio e questa speranza sostiene ed alimenta la nostra vita. Non significa non guardare alle cose della terra, ma alla luce delle cose di lassù, della nostra resurrezione, guardare le cose quaggiù e viverle in questa prospettiva. Ecco allora che il nostro segmento di vita terra è una storia d’amore tra Dio e noi, iniziata prima che noi nascessimo, che ha un decorso lungo questo segmento di vita terrena e in Dio con tutti coloro che ci hanno preceduto. Saremo amati ed ameremo in pienezza cosa che sulla terra non si riesce ad amare in pienezza. In questo segmento di vita terreno siamo chiamati a formare la famiglia dei figlio di Dio, i problemi degli altri sono miei, nessuno potrà dire non mi interessa non sono problemi miei. Dobbiamo amarci, accoglierci, perdonarci, fino al dono della vita. Ecco la nostra speranza, che è quella di un presente migliore, affidato ad ognuno di noi. Vorrei che vivessimo la Pasqua con un cuore aperto ed attento a tutti coloro che sono nel bisogno e in questa pandemia che ancora ci opprime le persone che sono nel bisogno materiale e soprattutto spirituale. Auguro alla nostra chiesa di Viterbo di vivere questa speranza, aperti a Dio ed attenti ai fratelli ed allora sarà veramente una pasqua di resurrezione. Buona Pasqua.
