Gravi problemi gestione preventiva sugli eventi critici presso la CC.VITERBO

VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo: “Da molto tempo che presso la CC.VITERBO le scriventi organizzazioni sindacali segnalano gravi problemi organizzativi anche nella gestione preventiva sugli eventi critici.

Di esempi accaduti ce ne sono a decine, dove detenuti con problemi comportamentali, aspettando momenti loro più favorevoli mettono in atto azioni di eventi critici che mettono in seria difficoltà la sorveglianza generale che rimane con unità non sufficienti a garantire la copertura dei posti di servizio essenziali come la vigilanza dei piani reparti detentivi, dove sono presenti due sezioni per piano per un totale 14 sezioni detentive, compreso il reparto Nuovi Giunti e sezione infermeria con annesse le tre stanze adibite a videosorveglianza a vista.

Solamente nelle ultime 72 ore ad esempio, un detenuto italiano da alcuni giorni sta tentando atti di auto nocumento e continui tentativi autolesionistici, con l’ultimo atto verificatosi nella serata del 3 Agosto, dopo essere stato accompagnato presso il pronto soccorso del nosocomio viterbese una volta rientrato in in istituto presso la camera detentiva, riponeva la volontà di un tentativo di suicidio tentando l’impiccagione sventata solo grazie alla prontezza d’intervento degli agenti di polizia penitenziaria di viterbo che hanno evitato il peggio.

Purtroppo il detenuto già auto lesionatosi superficialmente con il sangue che colava, l’agente nel tentativo di sostenenerlo per evitare il soffocamento, lo stesso detenuto con un arma contundente creata rudimentalmente rompendo parte della mobilia in dotazione nella propria camera detentiva provocava vari tagli sugli avambracci del personale, il quale a mani nude tentava e riusciva comunque a scongiurare il peggio.

Una condizione di lavoro precaria, agli estremi per il rispetto del T.U.81/2008, personale che si trova costretto a intervenire in totale insicurezza letteralmente a mani nude se non con guanti ad uso alimentare/sanitari senza alcuna altra protezione mettendo a serio rischio l’incolumità personale di chi svolge il proprio lavoro per garantire l’ordine e la sicurezza.

A questo fatto ovviamente il personale e stato refertato dal medico del carcere e successivamente dal loro medico curante se non dal pronto soccorso per le procedure necessarie a tutela della loro salute.

Da parte della Direzione di fatto dal 30 Luglio ha emanato un ordine di servizio che in tali casi non assicura nemmeno il personale la giusta copertura sanitaria per eventuali cause dovute al servizio prestato come dire “oltre il danno anche la beffa”!!!

Solamente una settimana fa un altro fatto analogo, dove un ispettore di polizia penitenziaria si è sporcato completamente di sangue la propria maglietta di servizio nel tentativo di bloccare un altro detenuto auto lesionatosi e che al momento dell’ accompagnamento presso il locale infermeria tentava ancora di tagliarsi,  oppure l’aggressione di un detenuto contro 4 agenti poi costretti alle cure del caso.

Questi episodi come tanti altri già segnalati in precedenza in momenti diversi, dimostrano che probabilmente questa Direzione non ha ben compreso e nemmeno presa in minima considerazione la drammaticità della situazione, dimostrato anche dal fatto che tali ordini di servizio di sicuro comportano nei confronti del personale un sicuro disamoramento in caso di eventi critici ad intervenire.

Tra l’altro oltre a questi detenuti autolesionistici con seri problemi di carattere psicologico sottoposti a grandissima sorveglianza, ce ne sono altri che per motivi comportamentali e soprattutto di non rispetto delle regole penitenziarie pongono in essere continuamente gesti aggressivi e tentativi dominanti nei confronti di altri detenuti nonché al personale addetto alla loro vigilanza, fino al limite della sopportazione.

Anche in questo caso notiamo che da parte della Direzione ci sia poca attenzione,  quasi a trovare fastidio nel dover intervenire nel garantire l’ordine e la sicurezza previsti dall’ordinamento penitenziario.

Per tutti questi motivi le scriventi sigle sindacali, per l’ennesima volta chiedono ai vertici del DAP a cui inviamo questo comunicato, di intervenire urgentemente a tutela di delle donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria che prestano servizio presso la C.C. di Viterbo “Mammagialla”, e che si avviino le giuste attenzioni di quanto rappresentato.

Attualmente il personale non si sente sicuro ma soprattutto per niente tutelato dalla Direzione mentre anche il Provveditore Regionale, che seppur avendo ricevuto le nostre segnalazioni, sembra non scaturire alcun effetto a favore del personale della Polizia Penitenziaria di Viterbo.

Nel frattempo si continua da circa 3 mesi dal lunedì al venerdì si va avanti con i “sermoni” mattutini, che visti da fuori sembrano rassicurare molto l’ambiente ma di fatto dopo dieci minuti aumentano la distanza tra il racconto e la realtà di quanto avviene.

In attesa ulteriori di un accenno da parte dei vertici del DAP con un’attenta verifica di quanto accade da mesi, proseguiamo il nostro Stato di Agitazione seppur in fase estiva iniziata da Aprile è mai terminata.!”.

Sinappe          Uilpa                Uspp               Cnpp               FpCgil             Sippe

 

Print Friendly, PDF & Email
Condividi con:
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE