Green pass e lavoro, Confesercenti: “Imprese disponibili ma servono regole chiare e tempi adeguati”

VITERBO – “Le imprese sono disposte a collaborare, ma servono tempi adeguati e regole certe per il green pass. E’ necessario definire attentamente i perimetri dell’intervento, che deve essere graduale, adeguato nei tempi e – soprattutto – non deve scaricare responsabilità eccessive sulle spalle delle imprese”. Così ha dichiarato Mauro Bussoni, Segretario Generale Confesercenti, a margine dell’incontro con i ministri Andrea Orlando e Roberto Speranza per la sicurezza sui luoghi di lavoro.

“Bisogna evitare di creare rigidità insostenibili, anche dal punto di vista della tempistica: un’introduzione dell’obbligo a stagione avviata rischia di avere un impatto molto negativo sulle imprese, in particolare tra pubblici esercizi e attività del turismo, che già faticano a trovare lavoratori disponibili. L’aver dato un mese di tempo ai trasporti per adeguarsi è stata la scelta corretta. Avrebbe dovuto essere così anche per le imprese che hanno visto partire l’obbligo solo ieri, come ristoranti, bar, cinema e palestre, e si trovano a combattere con applicazioni che non funzionano, regole poche chiare – ad esempio sul controllo dei documenti – e indicazioni diverse dei prefetti da città in città. Per il resto, siamo pronti a dare un contributo, come del resto abbiamo sempre fatto. I protocolli esistenti per la sicurezza del lavoro nelle PMI, fino ad ora, hanno funzionato: la via dei patti tra le parti sociali è dunque percorribile, così come lo è quella normativa. Ma è fondamentale improntare ogni intervento alla gradualità e alla massima chiarezza, impegnandosi anche tutti a verificare gli effetti di eventuali misure e a correggere prontamente i problemi”.

Intanto la Fiepet Confesercenti chiede chiarezza.

“L’avvio dell’obbligo di green pass, dal 6 agosto obbligatorio per consumare al chiuso in bar e ristoranti, si sta rivelando un disastro, tra malfunzionamenti dell’app deputata a scansionare il certificato, clienti che fanno resistenza e tavoli che – in questa situazione di incertezza – rimangono vuoti”.dichiara Giancarlo Banchieri, Presidente di Fiepet, l’associazione che riunisce ristoranti, bar e le altre imprese della somministrazione aderenti a Confesercenti. “Come temevamo, l’introduzione dell’obbligo ha creato incertezza sugli avventori, che preferiscono evitare complicazioni e scelgono di consumare solo all’aperto, ignorando le sale interne. Ci sono state anche reazioni scomposte, che hanno messo in difficoltà i gestori, cui è stato affibbiato contro ogni logica il ruolo di agente di pubblica sicurezza. Un ruolo su cui, oltretutto, non abbiamo avuto i necessari chiarimenti. A partire dalla questione del controllo del documento per verificare che l’identità di chi presenta il green pass: a chi tocca, e con quale autorità? Al danno si aggiunge poi la beffa delle difficoltà tecniche riscontrate nell’utilizzo della App dedicata alla scansione elettronica del certificato, per la quale è necessario avere uno o più smartphone dedicati di ultima generazione o quasi”.

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