Gubbiotto, Confael: “La Direzione Generale dovrebbe recepire la giustezza della nostra azione”

VITERBO- Riceviamo dal segretario provinciale Confael Viterbo, Egidio Gubbiotto e pubblichiamo: “Facendo seguito alle iniziative di protesta, già iniziate nel dicembre 2019, che hanno visto sfociare nel sit in del 15 gennaio, ad oggi la Direzione Generale dell ASL di Viterbo è, da quanto a nostra conoscenza, rimasta immobile alle nostre richieste di ripristino con riconoscimento economico delle scelte, a nostro parere scellerate, umilianti e deleterie nei confronti degli Operatori del Comparto impegnati in attività assistenziali con elevato carico di stress.
Nell’essere convinti sulle ragioni che ci hanno indotto ad assumere atteggiamenti ostili nei confronti della ASL, ragioni, oggi rafforzate dagli errori che si sono verificati sia sulle “pesature” dei diritti per accedere alle “funzioni” che nel riconoscimento sull’avanzamento delle “fasce”.
Ulteriori ricerche normative, a nostro parere, favorevoli alle nostra protesta, ci hanno indotto a perseverare nell’azione sindacale indicendo assemblee dei lavoratori in tutti gli ospedali e/o strutture territoriali della stessa ASL.
Troppi i fondi “estorti” alle fasce e troppi coloro che, sempre a nostro parere, non avrebbero il diritto di accesso. Ma di questo aspetteremo gli esiti delle Autorità Giudiziarie dove è in procinto l’invio di un esposto che richiede la verifica di possibili illegalità.
E’ inaccettabile l’utilizzo di regole da parte di coloro che le hanno stabilite in delegazione trattante, come era, è e rimane inaccettabile l’assenso della Direzione Generale, consapevole del malumore che vige tra i dipendenti del comparto e forse non soltanto.
Fiduciosi sull’intervento dell’Autorità per l’accertamento delle possibili incompatibilità ripristinando le giuste regole.
La Direzione Generale dovrebbe recepire la giustezza della nostra azione e riconoscere le nostre ragioni che vogliono tutelare quei lavoratori che in troppe situazioni arrivano sempre ultimi mentre sono i primi. “in trincea” nell’organizzazione del sistema assistenziale”.

 

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