Gubbiotto (Confael) scrive alla Asl di Viterbo: “Video tgr Rai 3, ospedale di Montefiascone: una teatrale passarella”

MONTEFIASCONE (Viterbo) – Riceviamo e pubblichiamo la lettera che il segretario provinciale della Confael di Viterbo, Egidio Gubbiotto ha inviato al Direttore Generale, al Direttore Sanitario, al Direttore Go.P.S. Azienda S.L. Viterbo: ”
Oggetto: Video TGR RAI 3, ospedale di Montefiacone. “Una teatrale passerella”. Abbiamo seguito con molta attenzione il video andato in onda sul TG3 Lazio, bellissima passerella non corrispondente alle esigenze della realtà.
Chiamarla Medicina riabilitativa COVID con assistenza a bassa intensità è pura utopia. Infatti presso tale unità Operativa vengono ricoverati pazienti in gravissime condizioni, confermate dalle già avvenute morti che sconfessano quanto affermato.
Dei 21 Infermieri Professionisti promessi e programmati, ad oggi se ne nota la presenza di soltanto 19, mentre dei 10 O.S.S. programmati e promessi se ne nota la presenza di solo 4 unità.
Due soli Infermieri per turno devono gestire l’assistenza COVID per 24 pazienti, tramite la vestizione, quindi, pur protetti, a contatto con il contagio; mentre altri due Infermieri gestiscono “l’area pulita” in attesa di fare il proprio turno all’interno delle stanze di degenza. Ciò fa presumere una carenza numerica degli Infermieri stessi, aggravata dalla presenza di una sola unità di O.S.S. nei turni.
Tale situazione comporta un grave disagio nella somministrazione del vitto, poiché pochissime unità di pazienti si nutrono da soli. Considerati i tempi limitati per la somministrazione, collegati alle altre numerose attività assistenziali come terapia, igiene del paziente, cambio biancheria, rifacimento letti etc…. alcuni, purtroppo, consumano una minima parte del vitto distribuito.
Tale grave situazione potrebbe essere superata tramite la presenza di almeno due O.S.S. per turno. Da quanto ci risulta, soltanto quattro o cinque pazienti manifestano un minimo di autonomia, mentre gli altri sono totalmente allettati quindi con condizioni tali da risultare non solo non autosufficienti, ma neanche collaboranti o parzialmente collaboranti.
Pertanto il quadro patologico fa dedurre l’impossibilità di riabilitazione motoria, nonostante le tanto proclamate palestre per effettuare la terapia riabilitativa.
Auspichiamo che il Direttore del’U.O. di medicina ed il f.f. non siano a conoscenza di tale situazione, questa sarebbe una grave mancanza, ma ancora più grave sarebbe se essendo a conoscenza di ciò non assumono le dovute e retribuite responsabilità che gli competono.
Permanendo l’attuale status danneggia sia i lavoratori che gli sfortunati pazienti e ci induce a sollecitare l’intervento delle autorità competenti. Il servizio di igiene pubblica molto impegnato nelle strutture sanitarie e socio sanitarie private è mai intervenuto sulle strutture pubbliche della A.S.L. di Viterbo? Se no, per quale motivo? Magari qualche sopralluogo insieme al N.A.S. del Carabinieri potrebbe darci qualche risposta.
L’unica nota positiva in questo “marasma” è la dedizione e la professionalità manifestata dagli Infermieri e dagli O.S.S. in servizio che, nonostante gli eccessivi disagi, danno il loro miglior contributo per rendere meno sofferente la malattia ai pazienti durante la loro permanenza in ospedale. Essendo un ex Infermiere viene spontaneo dire BRAVI, continuate così.
Distinti saluti”.

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