“Ho coltivato la rosa bianca-Pensieri lunghi dei giorni brevi”, è lo straordinario libro di Carlo Galeotti presentato all’Unindustria di Viterbo

di MARIA ANTONIETTA GERMANO –

VITERBO – Sono tornati i “Pirati della Bellezza”, questa volta Extra. Ieri, 21 marzo,  nello spazio culturale di Unindustria, in via di Valle Faul, è stato presentato lo straordinario libro del giornalista- editore Carlo Galeotti, dal titolo: ”Ho coltivato la rosa bianca-Pensieri lunghi dei giorni brevi”, una narrazione-diario dedicata all’amata nipotina Noah. Un volume raffinato che ricorda un libro d’arte, dalle cui pagine emerge uno scritto delicato, ironico e commovente, arricchito da spigolature e pensieri che prendono corpo, giorno dopo giorno, dall’agosto del 2021 e, pagina dopo pagina, ti coinvolgono in una piacevole e colta lettura (250 pp.Galeotti Editore-Diary).

La prefazione dell’opera letteraria è affidata al rinomato scrittore viterbese Giorgio Nisini che ne anticipa il ritmo della narrazione, che ha la predisposizione autobiografica dell’autore: “Frammenti senza un’apparente connessione logica, saltando da un argomento all’altro con la giocosa curiosità di un saltimbanco della parola. E’ qui che Galeotti scopre interamente se stesso nel nome di una bambina che ancora non sa leggere, perchè questo libro è prima di tutto un ponte di comunicazione tra Carlo e sua nipote, un viaggio nel tempo rivolto a un futuro che ancora non esiste, quando Noah potrà ascoltare la parole del suo vecchio nonno – solitario nella sua Arcadia etrusca- e trovarvi dentro qualcosa che la riguarda”.

L’introduzione invece è opera di Antonello Ricci, che certo non ha bisogno di presentazioni, e scrive tra l’altro: “Carlo Galeotti si mette a nudo. Nudo nell’anima. Vero come non mai. E per ciò indebitamente fragile e indifeso. Al lettore capiterà di imbattersi nei cavalli di battaglia di tutta una vita, di ritrovarvi tutti i temi, tutti i rovelli e le dicotomie che da sempre appassionano Carlo Galeotti. Scrittura come modesta tecnica e però arte grande  (nel segno di don Milani); mestiere e solitudini del giornalista; valori dell’amicizia fraterna e vacuità potenziale del legame biologico. Ma anche tanto, davvero tanto altro”.

Le ‘Istruzioni per l’uso’ sono di Laura Ognibene che portano alle note ‘A mo’ di monologo’  dell’autore, dedicate alla nipotina: ”Questa è la mia ultima canzone. Il mio ultimo concerto. Senza acuti e pretese. Un concerto fatto di risultanze. Di frattaglie. Di scarti di vita e di pensieri. Di ricordi di una vita in tono minore. Una vita orgogliosamente di provincia. Come tante. In queste povere pagine troverai pietre pregiate e pezzi di vetro. Guizzi di memoria e memorie studiate. Pensieri pensati e pesati, e frammenti grezzi buttati lì. Pensieri ricorsivi e ridondanti. Pensieri ripetuti e persistenti”.

E Carlo Galeotti, al termine della conferenza, invita tutti a scrivere i propri pensieri, perchè le parole sono importanti e rimangono per sempre.

NOTA – Carlo Galeotti, giornalista, scrittore, editore, si è occupato di giornalismo online, ha fondato i giornali: Varesenews, Tusciaweb e Nonsololibri. Edita e dirige il giornale Tusciaweb. Nel 2021 ha fondato la casa editrice ‘Galeotti editore’ che si occupa di immagini e bellezza. Ha ideato e cura ‘I Pirati della Bellezza-Festival della parola e del pensiero”. Negli ultimi anni si è dedicato alla coltivazione di rose e piante da frutto.

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