Ho gli occhi chiusi e volo

di ENZO MERLINA –

ROMA – Chiudi gli occhi e vola…Quante volte lo abbiamo pensato da bambini…chiudere gli occhi e immaginare di librarsi liberi in volo. Un sogno, appunto. Ma c’è chi questo sogno l’ha realizzato e non ha neppure avuto bisogno di chiuderli gli occhi, perché non li ha mai aperti dalla nascita.

“Io volevo essere l’aereo più’ che il pilota”, dice Sabrina Papa, nel bel documentario “Chiudi gli occhi e vola” realizzato dalla regista Julia Pietrangeli che ieri sera l’ha presentato alla Casa dell’Aviatore, a Roma, con l’organizzazione del Zonta Club di Roma e con il Presidente dell’Aeroclub di Pescara Cristiano D’Ortenzio.

Sabrina e’ una di quelle persone che non si arrestano davanti agli ostacoli che via via si presentano nella vita di un disabile: sedere nell’angusta cabina di pilotaggio di un velivolo a motore ultraleggero, abilitato al volo a vista(!), sembrerebbe un ostacolo insormontabile per chi la vista non la possiede. Ma la caparbietà e la perseveranza di questa ragazza del Salento sono riuscite laddove, in Italia, nessuno aveva ancora osato.

Come riconosce, con grande onesta’ intellettuale, la stessa Sabrina, “io so che non potrò mai volare in piena autonomia da sola, senza l’ausilio di un istruttore, ma le emozioni che mi regala il volo non me le potrà mai togliere nessuno”.

Il documentario racconta la straordinaria avventura di Sabrina “pilota”, seguendola dapprima nella sua esperienza in Francia, a St.Etienne, dove, accompagnata dall’amica e pilota Daniela de Giusti, si unisce a un gruppo di non vedenti, Les Mirauds Volants, accomunati dalla stessa passione per il volo. Nel suo francese zoppicante, Sabrina dialoga con la Torre di Controllo, si esercita al simulatore, ma sale anche a bordo di un aereo da turismo con un istruttore, impara a memoria tutta la strumentazione del cruscotto, condivide con gli altri la grande gioia di sentirsi liberi nell’aria, dove, forse, “esistono meno ostacoli che a terra per un non vedente”, come commenta argutamente nel documentario uno dei Mirauds Volants.

Ma e’ nella seconda parte del film, girata negli splendidi scenari della Tuscia, che esplode tutta la gioia di vivere e di volare della nostra protagonista. Accompagnata dalla fedelissima Elettra, cane guida ormai 15enne, e dall’altrettanto fedele Prof. Fabio Lenci, grande designer nonché ex-pilota militare, Sabrina e’ regolarmente alla Scuola di Volo del Club Arrow, presso l’aviosuperficie La Vallicella di Sutri, in provincia di Viterbo. Il Presidente Nando Gambini consente a Sabrina di sedersi nel posto anteriore dello SkyArrow, un ultraleggero biposto a tandem, mentre nel sedile posteriore l’istruttore Sergio Pizzichini “inventa” un sistema di co-pilotaggio, trasmettendo con la voce e con le mani i comandi necessari perché Sabrina conduca il velivolo in aria, e, più importante, lo riporti in sicurezza a terra. Alcune scene dello SkyArrow in volo sulla Tuscia, girate anche con l’ausilio di una piccola camera montata sull’aereo, e che mostrano le emozioni e la trasparente felicita’ della pilota non vedente, toccano vertici di lirismo.

Il documentario partecipa a vari concorsi internazionali, è già stato selezionato in India, Romania ed e’ parte della Media Library Vision du Reel in Svizzera.

 

 

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