I Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale restituiscono quattro teste di putti trafugate dalla Chiesa di Santa Maria del Suffragio a Tarquinia

TARQUINIA (Viterbo) – I Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale restituiscono quattro
teste di putti trafugate dalla Chiesa di Santa Maria del Suffragio a Tarquinia.  Il 27 settembre 2021, presso la Curia Vescovile della Diocesi di Civitavecchia (RM) e di Tarquinia, il Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Roma, Cap. Francesco Nicolò PIRRONTI, ha restituito al Vescovo di Civitavecchia e Tarquinia, Mons. Gianrico RUZZA, quattro teste di putti scolpite in legno, risalenti alla seconda metà del XIX secolo, asportate in data imprecisata dalla cornice lignea dell’opera di bottega laziale del XIX secolo “Madonna del Rosario”, custodita all’interno della Chiesa di Santa Maria del Suffragio nel centro di Tarquinia (VT).
Gli angeli rivestono un elevato interesse culturale e devozionale e sono annoverati nell’inventario dei beni culturali mobili della Diocesi di Civitavecchia e Tarquinia, essendo stati catalogati nel 2011 dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI).

Le indagini erano state avviate nell’aprile 2021 dai militari del Nucleo TPC di Roma in seguito alla denuncia di furto sporta dal Parroco del Duomo dei Santi Margherita e Martino di Tarquinia, Don Rinaldo COPPONI.
Le successive attività svolte dai Carabinieri, attraverso la consultazione della “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti” gestita dal Comando TPC e il capillare controllo degli esercizi commerciali di settore, hanno consentito di recuperare i preziosi beni presso un antiquario di Montepulciano (SI), che ha dichiarato di averli acquistati da un rivenditore ambulante presso un mercatino antiquariale di Lucca.
Di fondamentale importanza per l’individuazione delle teste dei putti e del responsabile della loro ricettazione è risultata la sinergica collaborazione con la Compagnia Carabinieri di Tuscania (VT), nonché con la Curia di Civitavecchia e Tarquinia, che sin da subito ha fornito elementi utili alle indagini.
La restituzione dei beni ecclesiastici è stata disposta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia, che ha coordinato le attività di indagine che hanno permesso ai preziosi angeli di tornare alla comunità religiosa originaria e ai suoi fedeli.

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