I Commissione consiliare: Martina Minchella eletta presidente

di WANDA CHERUBINI-

VITERBO- Si è tenuta questa mattina la I Commissione consiliare con un solo ordine del giorno: la nomina del presidente. Nonostante il solo punto all’ordine del giorno ci è voluta oltre un’ora per procedere all’elezione del presidente. Alle 11,10, dalle ore 10 che la commissione si era riunita online, si è proceduto alla votazione nominale, dopo la proposta di Martina Minchella da parte della maggioranza. Ed è stata proprio la proposta di questo nome a sollevare la polemica da parte dell’opposizione, ma non solo. Il presidente Valter Merli, dopo aver dichiarato la seduta valida, ha dato la parola al capogruppo di Fdi, Luigi Maria Buzzi per indicare il presidente della I commissione “perché è di Fdi”. Affermazione infelice che ha mandato su tutte le furie l’opposizione, a partire da Giacomo Barelli, che ha subito precisato che “la commissione è di tutti”. Dal canto suo Buzzi ha rimarcato: “La commissione è di tutti, non è di Fdi, sono assolutamente d’accordo. Ci sarà la presentazione di un nome da parte della maggioranza e l’opposizione farà le sue considerazioni, votandolo o meno”.

Lina Delle Monache si è dichiarata “basita per come sono gestite le elezioni delle commissioni”, chiedendo di mantenere almeno “una parvenza istituzionale”.

Cerca di sedare gli animi Stefano Evangelista, presidente del consiglio comunale, che afferma: “Non esiste la commissione di nessuno”. “Forse sono stato frainteso – risponde Merli alle accuse – Ho voluto solo dare la parola a Buzzi di Fdi”. Ed ancora Buzzi: “Non c’era assolutamente la volontà di appropriarsi di una commissione o di mettere cappelli su una commissione. Ogni gruppo può fare il proprio nome e poi si passa alle votazioni”.

“Questa commissione ha preso una piega ridicola – tuona Chiara Frontini – Diteci voi che nome intendete proporre come maggioranza, spero che abbiate i numeri”.

“Anche per le cose più banali si procede sempre per una strada che non è quella maestra – incalza Luisa Ciambella – Se anche per una commissione come questa di oggi riusciamo a fare dibattito surreale, è una tristezza unica.

Micci

Se avete questo nome fatelo e basta. Perdere tempo con discussioni di questo tipo è penoso”.

Ma Buzzi risponde: “Le espressioni di Ciambella mi sembrano eccessive e fuori luogo. C’è stata un’imprecisione del presidente Merli”.

Prende la parola Antonio Scardozzi: “Lo faccio io il nome, Martina Minchella”. Al che, per le dichiarazioni di voto, si prenota Chiara Frontini: “Per il nostro gruppo è inaccettabile sostenere un consigliere candidato nella lista dell’opposizione e poi passato in maggioranza. E’ irricevibile la candidatura di Martina”.

Per Barelli sono “ridicole le affermazioni della Ciambella” e poi “c’è da piangere se si sceglie un nome come Minchella, è un nome che non può essere di garanzia. Minchella è stata già in commissione in quota opposizione e viene ora promossa perché passata alla maggioranza. Un vero mercimonio delle cariche. il peggior nome possibile”.

Buzzi risponde: “Non vado a commentare gli interventi di chi mi ha preceduto, che trovo fuori

Buzzi

luogo. Non so cosa si intenda per garanzia, quando la deve dare la serietà della persona e non del partito da cui proviene. Martina Minchella ha tutte le capacità che un presidente di commissione deve avere”.

Massimo Erbetti si dichiara contrario alla nomina di Minchella. “Era membro della I commissione all’opposizione ed ora viene presentata come presidente con la maggioranza. Il mio voto sarà contrario. Non esistono persone per tutte le stagioni”.

Luisa Ciambella insiste: “Non è in discussione il valore della persona, ma la politica è coerenza. E’ legittimo cambiare idea, ma dobbiamo rispondere  ai nostri elettori. Bisogna avere pudore di essere rispettosi delle proprie idee, ma anche degli elettori. Si tende tutto a banalizzare, ma le parole sono sostanza. Questa è la peggiore violenza che si possa fare alle istituzioni. La proposta che voi fate stamani significa non rispettare gli elettori, ma neanche voi stessi. Non possiamo accettare una proposta del genere, soprattutto, di una persona così giovane. Ci vuole un limite a tutto. Se non avete imbarazzo di ciò, noi abbiamo il dovere di sottolinearlo perché il cittadino non può essere preso in giro. Otteniamo così l’allontanamento delle persone

Frontini

dalla politica”.

Sergio Insogna aggiunge: “Mi dispiace questa veemenza nei confronti di un consigliere comunale”. Poi si rivolge a Barelli dandogli del “poveraccio” ed aggiunge “Un consigliere di maggioranza, Fabrizio Purchiaroni, è andato all’opposizione ed è stato incensato dalla minoranza. Perché ora Minchella viene messa in cattiva luce? Io mi fido delle qualità di Minchella. Il tempo è galantuomo”.

Lina Delle Monache afferma: “Nulla questio sulle capacità di Minchella. Il mio voto è no per il semplice fatto  che non mi sembra opportuno il confronto fatto con Purchiaroni, le modalità di passaggio sono state diverse”.

Barelli risponde: “Stamattina c’è forte violenza istituzionale. La storia politica parla per ognuno di noi. Quando si fanno delle scelte bisogna essere coerenti con quelle scelte. Trovo che sia fuori luogo dire “tanto sei quello che sei” o frasi come “sei un poveraccio”. Si tratta di non avere

Erbetti

argomenti da contrapporre. E’ una cosa grave che va stigmatizzata”.

Giulio Marini chiede di sorvolare su questi momenti che non apprezza e come invece bisognerebbe apprezzare la volontà che ci mette Merli insieme a tanti giovani. “Sicuramente troverai le esperienze che ti faranno crescere – ha detto rivolgendosi a lui –  Sulla bagarre di Minchella con tutti i problemi che abbiamo mi sembra un’eresia. Di questi passaggi ne abbiamo avuti tantissimi. E’ una brava giovane, sia quanto stava con Michelini che ora con Arena. Stiamo perdendo tempo da un’ora e ciò mi fa saltare quella buona volontà di condividere percorsi con voi. Minchella merita di avere la fiducia di tutti”.

Buzzi ancora interviene: “E’ stato proposto un nome, se c’è la volontà della maggioranza lo vota e l’opposizione farà le sue valutazioni come sempre”.

Ma Insogna non demorde: “Sentire prediche da lupi che si vestono da pecore è vergognoso. Qui

Barelli

non ci sono verginelli. Lezioni morali non ne possiamo dare né ricevere”.

Barelli gli risponde: “Il consigliere Insogna non si scusa. Ne prendo atto”. Ed Insogna: “Non ho detto poraccio nel senso della persona, ma politicamente”.

Prende poi la parola Andrea Micci: “La discussione si è basata per un’ora di pregressi, storie politiche e nessuno può biasimare l’altro.  Mi dispiace che il presidente Merli sia stato attaccato  per questa sua uscita, ma non merita un’ora di discussione! Minchella è stata proposta. Adesso andiamo avanti e votiamo l’ordine del giorno. Per me il sistema democratico viene violentato quando una commissione dura un’ora per battibecchi e offese reciproche”.

Frontini riprende la parola: “Nessuno ne fa una questione personale. Abbiamo fatto un appunto politico. Ci dispiace ma non sono morali questi cambi di casacca. Credo più che legittimo aver

Delle Monache

fatto le nostre rimostranze da un punto di vista politico. Quando domani i giornali usciranno con il titolo che la giunta di centro destra nomina presidente di I commissione l’ex segretaria del Pd se non va sull’Ansa ci manca poco!”.

Delle Monache ha insistito sulle offese sentite nel corso della commissione: “Sono inaccettabili”.

La parola, infine, prima della votazione, la prende la stessa Minchella: “Io le mie scelte politiche le ho spiegate nei mesi passati. Devo essere giudicata per quello ce faccio e per come mi comporto. Non posso accettare lezioni di moralità”.

Finalmente si procede alla votazione, alle 11,10 per votazione nominale. 6 favorevoli:  Matteo Achilli, Sergio Insogna, Carlo Marcoaldi, Valter Merli, Scardozzi Antonio, 4 contrari: Laura Chiatti, Lina Delle Monache, Massimo Erbetti, Lisetta Ciambella. Un astenuto: Martina Minchella.

Merli

Minchella viene, quindi, dichiarata presidente della I Commissione. “Il mio sarà un ruolo imparziale, assicurando il rispetto per la minoranza – ha dichiarato la neo presidente – E’ un momento emergenziale, ma dobbiamo riprendere i lavori dell’ordinario. Già dalla prossima settimana calendarizzerò i lavori della commissione. Vi ringrazio, il confronto dialettico non mi disturba, anzi lo auspico”. Con un “buon lavoro presidente” si sono conclusi i lavori.

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