I dati del Centro Studi CNA: “In 10 anni nel Lazio è sceso al 38,3 il tasso di sopravvivenza delle nuove imprese”

VITERBO – Tra il 2008 e il 2017, in Italia il tasso di sopravvivenza delle nuove imprese dopo cinque anni dall’apertura è crollato di 11,4 punti. Se nel 2008 il 52,5 per cento delle imprese nate cinque anni prima era ancora in vita, nel 2017 il tasso di sopravvivenza a cinque anni è sceso al 41,1 per cento. Il Lazio non ha fatto eccezione: nell’arco di 10 anni, il tasso si è ridotto del 10,3 per cento, dal 48,6 al 38,3. Sono i dati forniti dal Centro Studi della CNA.

“Resta alta la voglia di fare impresa tra gli italiani, nonostante le mille difficoltà che devono affrontare: nel 2019 le nuove attività imprenditoriali hanno superato la soglia di 353mila, pari a un tasso di natalità del 5,8 per cento, che conferma la vitalità degli italiani nel fare impresa. Ma il contesto non aiuta”, è la considerazione del Centro Studi.

L’analisi rileva, inoltre, che la fase più critica per le nuove imprese è nel primo anno di vita. Poco più del 50 per cento risulta attiva dopo dodici mesi: un tasso di sopravvivenza molto contenuto e in drastico peggioramento. Nel 2008 il tasso di sopravvivenza delle imprese a un anno era superiore al 65 per cento.

“Anche il valore del 38,3 per cento riferito al Lazio è estremamente basso. Le potenzialità delle imprese restano bloccate da ostacoli di carattere strutturale che è ormai tempo di rimuovere – osserva Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia -. Siamo giunti a un bivio: per aiutare le imprese a crescere, non c’è altra scelta che accompagnare la ripartenza dei territori con efficaci riforme, a partire da quella del fisco, e cogliere l’opportunità delle risorse europee per investimenti nella green economy, nell’ammodernamento della rete infrastrutturale e nel capitale umano, avendo cura di selezionare gli obiettivi e di connettere i progetti al mondo dell’artigianato e delle micro e piccole imprese”.

Ed ecco come, progressivamente, si è deteriorato il tasso di sopravvivenza delle imprese nel Lazio, che nel 2004 era del 48,9 per cento: 48,6 nel 2008; 45,4 nel 2009; 45,5 nel 2010; 42,7 nel 2011; 44,8 nel 2012; 45,7 nel 2013; 41,9 nel 2014; 40,6 nel 2015; 38,9 nel 2016; infine, 38,3 nel 2017.

Nota del Centro Studi CNA
Il tasso di sopravvivenza è pari al numero di imprese ancora in vita dopo un certo numero di anni sul totale della coorte di nate nell’anno di riferimento. Qui si è utilizzato il tasso di sopravvivenza a cinque anni.
I dati relativi alle nascite e alle cessazioni di imprese sono stimati seguendo standard comuni a livello europeo. Infatti non tutte le nuove imprese sono tali dal punto di vista statistico e lo stesso accade per le cessazioni.
In particolare, è escluso dalla demografia di impresa il cosiddetto rumore amministrativo, ossia tutte le variazioni giuridiche che riguardano le unità di impresa, senza che sotto il profilo statistico sia pregiudicata la continuità dell’attività.

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