I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione: incontro a Palazzo dei Priori (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO – “Io volevo scomparire, non mi interessava essere magra per fare la modella, assolutamente, volevo proprio scomparire”. Queste le prime forti parole della testimonianza di Maria Rita De Alexsandris che ha voluto comunicare, questa mattina, presso la Sala Regia di Palazzo dei Priori, sulle problematiche dei disturbi alimentari.
Ieri 15 marzo, infatti, è stata la giornata nazionale del fiocchetto lilla per la lotta ai disturbi alimentari, che attualmente in Italia colpiscono circa 3 milioni di persone tra i quali dei giovanissimi.
“Non è il problema dell’appetito da dover curare, ma il soggetto persona e tutta la sua storia”.
Maria Rita, con voce emozionata in alcuni momenti, ha preceduto con il racconto le relazioni degli esperti presenti: Cristiana Morena, direttrice del dipartimento di salute mentale della ASL, la direttrice dell’UOC di psicologia e ASL Barbaro Longo e la neuropsichiatra infantile Morena Tafuro che hanno condiviso l’idea di fare rete per affrontare questa delicata malattia.
I saluti istituzionali sono arrivati dalla sindaca Chiara Frontini che ha ringraziato la platea sottolineando due aspetti del convegno: aver coinvolto molti giovani della Consulta provinciale studentesca presenti con la docente Angela Proietti a rappresentare vite vissute.
“Oggi, questa testimonianza non è solo di un amministratore che svolge il suo ruolo all’interno della comunità cittadina, ma siamo persone che vogliono umanizzare queste tristi esperienze per costruire percorsi educativi”.
Presenti in sala il presidente dell’ordine dei farmacisti Menditto Salvatore, Elisabetta Rossetto, psicoterapeuta dell’istituto San Giorgio di Soriano nel Cimino, Danilo Bacciani, biologo nutrizionista dello stesso istituto, e di alcuni esponenti dell’associazione Cotarella: Giulia Micozzi, Grazia Boccacci, David Scatolla, Nadia Accetti.

Per l’assessore alle Politiche Sociali Patrizia Notaristefano, l’organizzazione di questo convegno è stato fortemente voluta per parlare di questa patologia, fare rete, coinvolgendo medici, terapisti ed esperti su queste problematiche, che hanno visto un incremento soprattutto tra i giovani, nel periodo della pandemia.

La famiglia, il dialogo, l’osservazione dei comportamenti, il coinvolgimento degli insegnanti, il terapeuta, tutti uniti per aiutare il soggetto persona a riconquistare il suo ruolo sociale.

 

 

Condividi con:
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE