“I poeti di Tuscania 1985 – 2022”, una giornata in memoria del poeta Giuseppe Montesi

TUSCANIA ( Viterbo) – La presentazione del libro I poeti di Tuscania. Ottava rima e improvvisazione popolare 1985-2022 – Davide Ghaleb Editore (pubblicazione e workshop gratuiti nelle scuole di Tuscania sono realizzati con il contributo di Fondazione Carivit) si svolgerà nell’ambito di

I POETI DI TUSCANIA – OTTAVA RIMA E IMPROVVISAZIONE POPOLARE

Una giornata in memoria del poeta Giuseppe Montesi (1919-2004)

Un evento realizzato con il contributo e il patrocinio del Comune di Tuscania

Sabato 3 settembre 2022 – Tuscania

Programma:

Ex chiesa di Santa Croce, piazza Basile – Ore 10.30

Fabio Bartolacci – Sindaco di Tuscania

Luigi Pasqualetti e Marco Lazzari – Fondazione Carivit

Antonella Montesi – Associazione “Actas Tuscania”

Marco D’Aureli e Antonello Ricci – Associazione “Comunità narranti”

Osteria trattoria “Da Alfreda”, largo Torre di Lavello – Ore 12.30

Scoprimento di una targa-ricordo dedicata a Giuseppe Montesi e ai poeti improvvisatori di Tuscania

A seguire: pranzo “cantato” allietato dalle ottave improvvisate dei poeti estemporanei Irene Marconi ed Emilio Meliani (Costo del pranzo 14,00 € – Prenotazione obbligatoria: 3206872739)

Dalla “Introduzione” di Marco D’Aureli: Cuore pulsante del volume riproposto in anastatica è la trascrizione della registrazione (curata da Riccardo Spinella con il supporto di Gabriele De Giovanni) di un incontro, condotto dallo stesso De Giovanni con Antonello Ricci, che si svolse presso la nota osteria-trattoria “Da Alfreda”. Per l’occasione vennero convocati a cantare poeti del calibro di Luigi Meloni, Giuseppe Montesi, il fantasista Ennio De Santis e l’apprendista Peppe Binaccioni. Tra gli altri, partecipò anche un ospite dalla folta comunità dei poeti di Montefiascone, Aldo Tofi. L’incontro, pomeridiano, venne condotto secondo il più classico dei copioni tradizionali, con i poeti disposti intorno al tavolino appena all’interno dell’osteria, e un pubblico, come testimoniano le fotografie dell’epoca, fatto soprattutto di anziani, essendo ancora in quegli anni l’osteria luogo di ritrovo e socializzazione degli uomini del paese, ma anche di intellettuali e poeti locali. Si iniziò coi saluti di rito, poi vennero affidati dei contrasti (su temi d’attualità, tradizionali, proposti dal pubblico o dagli organizzatori), e si chiuse con le ottave di congedo. Il video di questo incontro costituisce, grazie alla selezione curata da Spinella e Ricci, tolti tutti gli intermezzi non pertinenti, un significativo documento d’archivio. Più o meno in contemporanea con la ricerca sul campo, Ricci si dedicò alla raccolta di documentazione scritta, soprattutto grazie alla mediazione di Luigi Meloni, il genius loci che lo introdusse nella comunità dei poeti tuscanesi, che fece da mediatore per altri incontri, che fece aprire case, consentendo tra l’altro il recupero di molti e preziosi materiali quali fogli volanti (documentati nel volume), manoscritti, dattiloscritti. Lo stesso Meloni fece dono al Ricci di molti di questi materiali, tra i quali sonetti e composizioni di Antonio Quarantotti, noto poeta a braccio, risalenti addirittura agli anni venti del Novecento. Leggere l’indice di questo libro significa anche leggere un tentativo di classificazione delle forme della poesia a braccio. La prima appendice propone la prefazione originaria scritta da un allora giovanissimo (e in seguito affermato critico letterario) Massimo Onofri e mai pubblicata finora. Segue il breve scritto di Antonello Ricci sull’autobiografia della poesia, embrione di quello che poi sarebbe comparso sulle pagine della rivista “La Ricerca Folklorica” pubblicato nel 1987. Ancora, il breve saggio “Il gesto dentro la parola”, affidato alla futura giornalista Paola Marinozzi che a quel tempo recitava e si occupava di regia: una analisi della gestualità e della prossemica dei poeti, usando fotografie e immagini video. Chiude questa prima appendice il saggio “Musica e poesia so’ due sorelle” scritto da Fabrizio Scipioni, musicologo di ambito classico, contenente un esperimento di trascrizione musicale. Un insieme di materiali semplici, realizzati da giovani ricercatori poco sopra i vent’anni, ma di valore e che questa pubblicazione permette di recuperare. La seconda appendice si apre invece con un omaggio, a cura di Antonello Ricci, alla memoria di Gabriele De Giovanni. Si tratta della riproduzione dell’articolo “Alla ricerca dell’ottava perduta rima” pubblicato nel 1999 sulle colonne della rivista “Biblioteca e società”. Segue un saggio di Sofia Barbanti sulle “Carte Meloni” e una selezione di alcuni fogli volanti. Ancora, l’orazione funebre pronunciata da Antonella Montesi per suo padre Giuseppe Montesi, cui questo libro è dedicato. Chiudono il volume due ricordi. Uno di Ugo Stincarelli, figlio della leggendaria Alfreda, che rievoca le imprese dei poeti viste con gli occhi di un adolescente e di un mondo, quello dell’osteria, che ben sintetizza l’idea di “fatto sociale totale”; l’altro di Riccardo Spinella, legato all’incontro con i poeti e al suo lavoro di videomaker alle prese con l’ottava. Ad impreziosire ulteriormente la pubblicazione, frammenti di documentazione audiovisiva relativa alla ricerca sul campo svolta nel 1985.

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