“I prigionieri”, venerdì 28 maggio la presentazione del romanzo

VITERBO – Venerdì 28 maggio alle ore 18, presso la fattoria sociale “Il giardino di Filippo – Agriland” in Strada Ponte Sodo, si terrà la prima presentazione del mio nuovo romanzo “I prigionieri”. A condurre l’incontro sarà lo scrittore Franco Limardi.

Sinossi

Il 20 maggio del 1981 la Colonna Veneta delle Brigate Rosse rapisce, nella sua abitazione di Mestre mentre è a pranzo con la famiglia, il direttore del Petrolchimico di Porto Marghera, Giuseppe Taliercio. Per 47 giorni l’uomo resterà nelle mani dei terroristi, che lo sottoporranno a un “processo proletario”, al termine del quale Taliercio verrà ucciso con 17 colpi di pistola e quindi fatto ritrovare nel baule di un’auto nei pressi della sua fabbrica.

Il romanzo si pone sulle tracce dei brigatisti, dal momento del sequestro fino all’uccisione dell’ostaggio, per portare il lettore all’interno della follia di un’azione che determinerà la spaccatura della Colonna Veneta delle BR e – nel corso degli anni – contribuirà al pentimento di molti dei terroristi coinvolti.

Oltre al direttore del Petrolchimico (che lotta contro la solitudine e la disperazione immaginando di scrivere lettere all’amata moglie) su tutti spiccano due personaggi: Emilio e Marcello, l’uno membro dell’Esecutivo, il vertice dell’organizzazione, mandato in Veneto da Roma proprio per sovrintendere alla Campagna delle Fabbriche; l’altro il membro più anziano della Colonna, l’uomo che sarà per i primi tempi più a contatto con l’ostaggio, il primo a mettersi in discussione circa l’inutilità di tutta l’operazione, non trovando però le forze per contrastarne il tragico finale.

Intorno al loro il coro degli altri terroristi coinvolti: Nadia, la compagna di Marcello, giovane e già risoluta militante; Daniele, fraterno sodale di Emilio; Fabio, il giovane dalle buone maniere, instancabile nell’opera di propaganda; Lucia, la carceriera incaricata dell’amministrazione della “prigione del popolo”; Fabrizio e Alessandro, i più duri e intransigenti. E poi Romolo e, soprattutto, Sara: vertice implacabile delle BR, decisi a dettare la linea fino alle estreme conseguenze.

Lo sfondo dell’azione è il 1981, l’anno della concorrenza tra le varie articolazioni locali delle Brigate Rosse, con i rapimenti di Cirillo, Alessandrini e Peci; della scoperta dell’esistenza della Loggia P2; della tragedia del piccolo Alfredino Rampi a Vermicino. Tutti episodi che avranno un riverbero nelle anime inquiete dei personaggi.

Alla base della narrazione c’è un lungo studio preparatorio, fatto in primis dalla consultazione degli atti giudiziari che hanno portato alle condanne dei rapitori e degli assassini di Taliercio, come pure dalla lettura delle ricostruzioni storiche e giornalistiche dei giorni del sequestro. Ruolo fondamentale hanno giocato gli incontri con i familiari di Giuseppe Taliercio e con il brigatista “Marcello”, oggi uomo libero, che hanno contribuito a delineare le personalità dei reali protagonisti della vicenda e il clima respirato in quel tempo, con aneddoti e riflessioni.

L’AUTORE

Pierluigi Vito (Viterbo, 1974) giornalista professionista, lavora dal 2003 a Tv2000 in forza al Tg e alle rubriche culturali. Ha realizzato i documentari Miserias Experiri, Un avvenire di libertà, Classe ’99 e Un sorriso di pace.
Nel 2016 con la casa editrice Robin ha pubblicato Quelli che stanno nelle tenebre, il suo primo romanzo, finalista al premio Tolfa Gialli & Noir e selezione del Premio John Fante Opera prima.
Nel 2009 con la casa editrice Zona ha pubblicato Antenna Proibita. La storia di Europa7 ed altre ferite alla libera informazione, inchiesta per ricostruire le violazioni di legge che hanno impedito la nascita di una nuova Tv.
Il suo racconto Ventoux 2000 compare nell’antologia Si sente la voce, Carta Canta editore; col racconto Il figlio di Viorel ha ottenuto una menzione al Concorso letterario InediTO 2010; mentre il racconto Una bottiglia di Stock 84 ha vinto il terzo premio al concorso “Il racconto nel cassetto”.

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