I residenti del Centro Residenziale Belvedere Lidya chiedono incontro urgente con il Prefetto

Riceviamo e pubblichiamo: “Buonasera, la sottoscritta Daniela Tessadri residente a Nepi nel Centro residenziale Colle Lidia, abitato da circa 1.200 persone, e facente parte di un comitato di residenti denominato Comitato Nepi 3, a fronte della situazione persistente all’interno del suddetto centro residenziale, insieme ad altri residenti ha ritenuto opportuno chiedere un urgentissimo incontro con il Sig. Prefetto dott. Gennaro Capo attraverso una lettera riportata qui di seguito tra virgolette.
Desideriamo mettere a conoscenza della stampa questa nostra iniziativa, sperando di dare maggiore visibilità e risonanza a questa vicenda: C.a. PREFETTO DI VITERBO
Dott. Gennaro Capo
Oggetto: richiesta di incontro sulle criticità di Colle Lydia (Nepi)

Illustrissimo Sig. Prefetto,

in qualità di privati cittadini siamo a chiederLe un incontro per portarLa a conoscenza delle gravi criticità insistenti sul territorio del Centro residenziale Lydia e che stanno mettendo a serio rischio la salute e la sicurezza pubblica dei più di mille cittadini che vi abitano.

Tutto ciò trae le sue origini da una gestione delle infrastrutture pubbliche e perpetrata nel tempo come se le stesse fossero servizi privati. In particolare ci riferiamo alle strade, all’illuminazione pubblica, all’impianto di captazione e depurazione dell’acqua ad uso umano e domestico, all’impianto di scarico fognario, all’impianto di depurazione delle acque reflue.

Ormai dopo cinquantadue anni dalla stipula della Convenzione (millenovecentosettantadue) tra il Comune di Nepi e la lottizzante dell’epoca, ciò va in totale contraddizione con quanto stabilito dalla stessa Convenzione.

Tali opere pubbliche, come da normativa vigente in base alla L.1150/1942 e successivamente integrata dalla Legge Ponte e dal D.P.R. 380 del 2001 T.U., sarebbero dovute passare sotto la totale responsabilità e gestione del Comune di Nepi essendo peraltro patrimonio indisponibile già dal 1982, data di scadenza decennale prevista nelle convenzioni di lottizzazione come da normative vigenti.

La viabilità del Centro residenziale Lydia, su concessione del Comune di Nepi, è di uso pubblico da oltre venti anni essendo espletati e condotti all’interno del centro tutti i servizi necessari oggetto d’interesse dell’intera collettività.

Ancor più grave è la gestione degli impianti di captazione e depurazione di acqua definita a consumo umano, degli impianti di scarico fognario e dell’impianto di depurazione acque reflue, che viene a tutt’ oggi eseguita da ditte private non essendo ancora tali servizi di opere pubbliche passate a patrimonio del Comune di Nepi, come da convenzione, previste nei piani attuativi affinché lo sviluppo del territorio avvenga nella maniera corretta. La gestione del ciclo delle acque e degli impianti, eseguita in forma privata, va anche in totale contraddizione e DEPRIME le normative e gli obblighi indicati nella Legge Regionale n.5 del 04 aprile 2014 emanata dal Consiglio Regionale del Lazio a garanzia di una corretta gestione delle acque a consumo umano e degli impianti fognari e depuratori per la tutela della salute pubblica del cittadino e il controllo del consumo secondo normative europea di un bene così prezioso come l’acqua.

Dalla data di emanazione della suddetta legge, entro i sei mesi, era fatto obbligo ai Comuni ricadenti nella Regione Lazio, di censire ed espropriare i suddetti impianti per passarli sotto la gestione di un sistema idrico integrato denominato A.T.O.

Già in passato la gestione privata di un bene pubblico così prezioso eseguita sugli impianti del Centro Belvedere Lidya, ha riscontrato gravi problematiche per i residenti, e a seguito di segnalazione ai N.A.S. e alle ASL di competenza e dai verbali rilasciati dall’ARPA, si evidenziavano chiaramente le difformità dei limiti massimi riferiti alla presenza di arsenico per quanto riguarda l’ acqua ad uso domestico, e la presenza di batteri coliformi per unità di gran lunga superiori alla norma nelle acque di scarico del depuratore acque reflue.

Tale situazione ha portato totale disagio nella normale condizione di vita dei residenti del centro, ancor più aggravata dalla “sospensione del giudizio di potabilità” su ordinanza del Sindaco del Comune di Nepi durata circa un anno.

Solo grazie alle innumerevoli segnalazioni inviate alla Prefettura di Viterbo e a seguito dell’intervento risolutivo del Dott. Geraci Fabio si è tornati nella normalità.

Ci sono molti fatti e situazioni legate a gestioni amministrative delle quali Lei, in qualità di massima istituzione presente nel territorio ricadente della Provincia di Viterbo, deve essere messo a conoscenza.

Noi cittadini, residenti del Centro Residenziale Belvedere Lidya, chiediamo un incontro URGENTE ed inderogabile “de visu” con la Sua persona, per illustrare, con documentazione alla mano, tutte le ragioni della richiesta in oggetto. Certi di un suo celere riscontro Le porgiamo i nostri più cordiali saluti”.

Daniela Tessadri

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