I ristoratori toscani incontrano i commercianti di Acquapendente

ACQUAPENDENTE ( Viterbo) – Nel loro personale viaggio verso Roma che li portati  incontrare il premier Giuseppe Conte nel pomeriggio di Venerdì,  il Gruppo “Ristoratori Toscana” ha fatto tappa ad Acquapendente ospite dei commercianti di “Aquesio al Centro”. E’ spettato al Presidente Pasquale Naccari  presentare le proposte  che sono state  inoltrate al Premier :”Sono concrete”, sottolinea “per aiutare il Nostro comparto. nessuno più di noi è nella posizione di quantificare i danni economico-sociali che la crisi conseguente al coronavirus andrà a creare sul tessuto imprenditoriale di una nazione che fonda parte sostanziale della sua economia sull’ospitalità e sul turismo. L’Europa e le Pubbliche Amministrazioni si stanno preparando a stanziare tutte le risorse disponibili per tamponare la crisi in corso. Il nostro compito è assicurarci che tali risorse vengano equamente distribuite tenendo conto dell’esposizione a cui la nostra categoria è soggetta. In merito ad imposte e tributi Al fine di contingentare i conseguenti danni economico-sociali è necessario prevedere sostanziali misure di sostegno alle imprese di questa categoria, sfruttando efficacemente l’attuale sospensione dei vincoli di bilancio pubblico. Necessario dare respiro finanziario alle imprese evitandone il soffocamento con: a) rateizzazione dei versamenti 2019 a partire dal 2021 e ravvedibilità con perdite 2020; b) Azzeramento delle imposte locali per servizi non goduti  e riduzione del ritiro rifiuti a fronte della riduzione Tari 2020-2021; c) abbattimento tariffa Cosap 2020-2021. In materia di ammortizzatori sociali, sottolineiamo che senza di essi il calo previsionale di lavoro del nostro comparto costringerebbe al licenziamento di milioni di dipendenti, avviando quel processo recessivo che porta al congelamento dei consumi ed avvitandoci in una crisi senza uscita. Chiediamo inoltre la proroga della Cig/Fis a tutto il 2020 e sgravi fiscali per chi non licenzia. Sul caso locazioni, crediamo che solo grazie ad un vero spirito di solidarietà trasversale riusciremo ad uscire da questa crisi limitando i danni. Noi imprenditori rinunciamo al 100% del nostro fatturato, non  finanziare anche le perdite che sta subendo il mercato immobiliare. Chiederemo inoltre una estensione della cedolare secca a contratti commerciali agevolati, credito d’imposta ai locatori, invalidità degli sfratti per mancato pagamento canoni in quarantena.  Fondamentale la rete d’impresa.  Fare rete è l’unico modo che abbiamo per mobilitarci sinergicamente favorendo il nostro comparto. Di seguito alcune proposte finalizzate alla riduzione di costi e alla creazione di valore derivante dalla condivisione tramite un sistema di rete di imprese. Ed infine chiederemo accesso al credito. Le misure previste dal governo al favore dell’accesso al credito devono ancora essere convertite in strumenti veri e propri da parte degli istituti finanziari. Attendiamo maggiori informazioni per poter commisurare l’efficacia del decreto liquidità per le aziende della nostra categoria”

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