Ieri consiglio straordinario sul biodigestore all’Acquarossa

di REDAZIONE-

VITERBO-  Consiglio comunale straordinario ieri richiesto dall’opposizione sull’impianto biodiestore all’Acquarossa. Per l’amministratore delegato di Biometano Tuscia, Fausto Pantano, l’impianto è un fiore all’occhiello per il territorio, localizzato nel miglior posto possibile. Ma non la pensano così diversi consiglieri comunali. Secondo Pantano “l’impianto è innovativo per le sue caratteristiche, in grado di lavorare 36mila tonnellate l’anno di organico, per la produzione di biometano e fertilizzante. Lo riteniamo un valore e non un problema per la zona in cui è previsto, che è la  migliore possibile”. Il biodigestore recupererà rifiuti da differenziata. “La nostra è una richiesta legittima – ha ribadito Pantano – e se tutti i pareri dovessero essere positivi è nostro diritto realizzare l’impianto in una zona, dove tra l’altro, esistono già altre strutture”. Ma il presidente del comitato contro il biodigestore, Giovanni Iannocco ha replicato come in quest’area, l’Acquarossa, ci siano il mattatoio,  i mercati generali, una polisportiva  ed altre aziende tanto che ci lavorano circa 400 persone. Inoltre, la Teverina rappresenta un’arteria

Belfi

pericolosa per il passaggio dei mezzi, visto che andrebbe ad aggravare una situazione già difficile.  Infine, ha rimarcato sempre Iannocco, con un altro impianto che è in fase di realizzazione a Monterazzano, Viterbo ha ben soddisfatte le sue esigenze e, quindi, a meno che non si debbano prendere rifiuti altrove, diventano la pattumiera d’Italia, la città dei Papi non ha necessità del biodigestore. La replica arriva dall’ingegnere della Biometano Federico Belfi che ha precisato come l’impianto non solo avrà un depuratore di ultima tipologia, ma come sulla strada non circoleranno più di dieci mezzi al giorno su 8 ore di conferimento verso un’area industriale che è sviluppata al 50 per cento. E sull’arrivo di rifiuti organici da zone fuori provincia replica: “Nessuna legge impone di conferire nell’impianto più vicino. Quella dove abbiamo effettuato la richiesta è un’area industriale”. Infine, Carlo Massaioli, estensore del progetto ha riferito come la Sovrintendenza non abbia rilevato alcuna problematica sulla vicinanza del teatro romano di Ferento. E’ prevista tra due giorni l’ultima conferenza dei servizi per esprimersi sul biodigestore.

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