di FEDERICO USAI-
VITERBO – Continuo a pubblicare sul nostro giornale, le poesie scritte da Alfio Pannega, cosa che farò ogni settimana. Ne aveva scritta una sulla ” Pace ” cosa attuale in questi giorni, la pubblico per dimostrare come, anche Alfio, credeva in questi principi. Spero che i nostri lettori continuino ad apprezzare questi ricordi nel nome di uno dei più grandi personaggi della nostra città.
Pace
Bianca colomba che volando vai
e porti nel becco un ramoscello
d’ulivo che significa pace.
Ma dov’è questa pace
che non alberga più nel cuore umano ?
Al solo pronunciar di questa parola
mi sento venire un nodo alla gola
e mi si spezza il cuore.
O pace tu quanto sei bella
ma oggi non sei rispettata.
Quando sarà quel giorno
che tutti i popoli vivranno in pace
allora sarà una grande festa.
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Autunno
Bella stagione con tanti colori
sembra la tavolozza di un pittore.
Alberi che vi spogliate del vostro manto
aratro che tracci il solco
ove verrà seminato il grano
che servirà per il nostro pane quotidiano,
boschi dove si raccolgono castagne e ghiande.
Ecco i doni che l’autunno ci può dare
ma c’è un altro dono sopraffino
che è l’uva co’ cui ci si fa il vino.
Il leone e la pulce
Nella foresta c’era ‘na gran confusione
perché s’erano riuniti tutti gli animali.
Il che era, il leone cominciò la sua relazione:
” Ce stanno uccidendo tutti quanti
ma che stamo ad aspetta ‘pe ribellarci ? ”
Mentre che stavano a fa’ questo discorso
una pulce s’accostò al leone e disse così :
” Io sola son piccolina e fastidio posso dare”.
Disse il leone :
” Mi sta bene, vedremo cosa tu sai fare”.
La pulce entrò dentro il padiglione
e cominciò a da’ fastidio a tutti quanti.
La mattina dopo stanchi per non aver dormito dissero:
” La caccia verrà rimandata”
Corse la pulce dal leone e disse :
” Io son piccolina ma per virtù mia
la caccia è stata rimandata”.
Il leone disse queste parole :
” Gli animali più astuti e sopraffini
sono sempre gli animali più piccolini ”