di FEDERICO USAI-
VITERBO – Continuo a pubblicare sul nostro giornale, le poesie scritte da Alfio Pannega. Spero che i nostri lettori apprezzino questi ricordi nel nome di uno dei più grandi poeti gentiluomini della nostra città.
Gioventù
O gioventù tu mi ricordi tante cose.
Mi ricordo all’imbrunire
dovevam stare intorno al focolare.
Quanta miseria c’era allora
ma egualmente eravamo tutti i felici.
Poi per Natale sotto l’alberello
non si trovavano doni favolosi
bensì una sfilza di fichi secchi e qualche mosciarella
e qualche toccatello quanno ci scappava.
Ora che li tempi son cambiati
il ragazzo vuole il fucile
per sparare non so a qual coso,
poi quando è più grandicello
vuole il motorino per passeggiare.
Mò che la lira non vale più niente
e per andare avanti ce vonno tanti quatrini,
mi ricordo che al mio tempo
c’era una canzone con un ritornello cortese
dove diceva pressapoco
se potessi avere mille lire al mese.
Poesia
Un cuore una capanna e tanto amore
ci vorrebbero a questo mondo.
Io son poeta e canto.
Mi sento il cuor spezzar di nostalgia
quando vedo te, fulgente stella del mattino.