di FEDERICO USAI-
VITERBO – Continuo a pubblicare sul nostro giornale, le poesie scritte da Alfio Pannega. Spero che i nostri lettori continuino ad apprezzare questi ricordi nel nome di uno dei più grandi personaggi della nostra città.
Centro sociale
L’undici di luglio
un grande evento è avvenuto a Viterbo.
La prima occupazione a quanto pare,
giovani pieni di tanta vita e buone idee.
Valle di Faul occupata per farci un luogo
dove l’arte e la cultura si fondono insieme,
il Centro nella valle dove una volta ero solo.
Oggi è bello stare fra la Gioventù
come un fiore appassito
nel mezzo del giardino della vita.
La cultura è la più bella arte
ed io in età avanzata tra questa gioventù
voglio far loro un augurio per la vita,
perché le idee giovani son belle
anche create a lume di candela.
Sonetto
Quale virtù, quale fulgente stella
qual fiore delicato della terra
sembrate voi fanciulla amata.
M’inchino avanti a voi con riverenza.
Se l’ispirazione della poesia
fosse da tutti rispettata,
allora sì che ci sarebbe in core
quella virtù davanti alla soglia
che porta al sentiero della vita
che è un tragitto lungo assai.