Il 2 Marzo si è svolta a Grotte di Castro la seconda assemblea pubblica organizzata dal Biodistretto Lago di Bolsena

Il 2 Marzo si è svolta a Grotte di Castro la seconda assemblea pubblica organizzata dal Biodistretto Lago di Bolsena sui temi del deposito delle scorie nucleari e delle Fonti da Energia Rinnovabile (FER) in preparazione delle manifestazioni che si terranno il 6 Aprile a Vulci e l’11 Maggio a Corchiano.
Di fronte a una sala gremita, al tavolo degli oratori sedevano il Sindaco di Grotte di Castro Antonio
Rizzello, la Sindaca di Montalto di Castro Emanuela Socciarelli, Il Vicepresidente del Biodistretto Lago di Bolsena Marco Lauteri, il presidente dell’associazione culturale Caffè Menerva Francesco Orzi e Roberto Carotenuto, membro del Comitato Ambientale Tuscia (CAT).
Marco Lauteri ha introdotto i temi del dibattito, rappresentando il ruolo del Biodistretto nella difesa del territorio.
Ha poi preso la parola il sindaco Rizzello, che ha fatto un’analisi lucida della situazione in cui si trova la Tuscia. In particolare, ha messo in evidenza il fatto che tutte le strategie esperite fino ad oggi ormai non bastino più. Dobbiamo prendere atto che ci troviamo a fronteggiare potenze economiche e volontà politiche capaci di aggirare ogni ostacolo. L’unica arma in nostro possesso è il coinvolgimento dell’opinione pubblica nel dire no allo snaturamento del nostro territorio, avendo la consapevolezza che una volta installati gli impianti industriali il danno resterà per sempre.
La sindaca Socciarelli ha portato una dolente testimonianza della situazione che Montalto si è trovata a vivere: due anni di disagi della popolazione residente dovuti all’apertura di numerosi cantieri per l’installazione di vasti impianti fotovoltaici, con conseguente devastazione dell’assetto urbanistico; enormi difficoltà dell’Amministrazione Comunale nel redigere le osservazioni tecniche e i ricorsi legali contro l’installazione di numerosi altri impianti FER sul proprio territorio; continue ingenti spese legali che stanno mettendo in crisi il bilancio comunale, nonostante i tanto sbandierati ristori elargiti dalle società proponenti come indennizzo dei danni arrecati alla cittadina.
L’intervento di Francesco Orzi, membro del consiglio comunale di Grotte, si è aperto con alcune note tecniche sulla radioattività per poi concentrarsi sul problema specifico del deposito unico delle scorie nucleari. Ha rappresentato la posizione critica delle associazioni e dei comitati nei confronti del progetto del deposito di scorie nucleari, considerato che i rifiuti ad alta intensità verrebbero disposti in superficie, nonostante le indicazioni inequivocabili degli organi internazionali sulla necessità di smaltimento definitivo in profondità in aree geologicamente stabili. Da qui la necessità di conoscere ed eventualmente rivalutare i criteri di idoneità, tanto più che la Tuscia ha il più alto numero di siti tra quelli indicati nelle carte della società Sogin, e non si può sottovalutare il rischio a lungo termine. Per non parlare delle conseguenze negative che la presenza stessa del deposito avrebbe sull’economia locale, basata sul turismo, sull’agricoltura e sulle produzioni agro-alimentari di qualità.
Roberto Carotenuto, membro del Coordinamento Ambientale Tuscia (CAT), ha concluso il ciclo di
presentazioni affrontando il tema delle Fonti di Energia Rinnovabile (FER) industriali che ormai, in
modo massiccio, sono presenti nella Tuscia e che sembrano destinate inesorabilmente a fagocitare gran parte delle nostre terre più belle. Dietro il comodo paravento della green economy si nascondono grandi multinazionali che hanno il solo scopo di creare enormi profitti senza alcun vantaggio per la popolazione. Se le FER industriali non fossero lautamente finanziate dallo Stato non sarebbero convenienti per le società che le installano. La Tuscia è ormai satura di impianti e i cittadini devono agire e partecipare ora per dimostrare alla politica nazionale presenza e attenzione al territorio e al suo paesaggio, così che questo porti le società a investire altrove.
Alla fine degli interventi si è aperto un vivace dibattito con i cittadini, dal quale è emersa la forte volontà di difendere il territorio, le sue bellezze e i suoi prodotti. Il primo passo concreto sarà la partecipazione alle manifestazioni di Vulci e di Corchiano, previste rispettivamente il 6 Aprile e l’11 Maggio. Durante l’assemblea sono state raccolte molte firme per opporsi alla realizzazione del deposito delle scorie nella Tuscia”.
Per Biodistretto Lago Di Bolsena
Il Presidente
Gabriele Antoniella

image_pdfEsporta in PDFimage_printStampa la pagina
Condividi con:
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE