Il 24 giugno “Il corpo di Matteotti” a Monterotondo

MONTEROTONDO (Viterbo)- Sabato 24 giugno, presso la libreria Ubik di Monterotondo (RM), in Via Adige 2-2A, alle ore 18, si parlerà di Giacomo Matteotti e del suo corpo, rapito ammazzato il 20 giugno del 1924 a Roma, sul Lungotevere Arnaldo da Brescia, dalla squadraccia fascista capeggiata da Amerigo Dumini, e poi occultato a Riano, sessantasei giorni dopo, il 16 agosto.
Dialogherà con l’autore del libro “Il corpo di Matteotti”, edito da EMIA Edizioni il rappresentante ANPI della “Sezione Edmondo Riva” di Monterotondo, Franco I. Esposito Soekardi. Interverranno Enrico Angelani e Baldassare Di Carlo, due baldi “giovani” testimoni di quei terribili anni.
Porterà i saluti istituzionali il Sindaco di Monterotondo Riccardo Varone.
L’iniziativa è promossa dall’ANPI, “Sezione Edmondo Riva” ed è sostenuta dalla “Rete No Bavaglio. Liberi di essere informati” di cui Italo Arcuri fa parte.
“A cent’anni di distanza – afferma l’autore del libro – parlare di Giacomo Matteotti fa ancora bene alla testa e al cuore, perché attuale è ancora il suo messaggio d’esistenza, umano, civile e politico. C’è una sua frase, scritta alla moglie Velia, che io mi porto dietro come una preghiera laica, e che è di un’attualità impressionante: “Ognuno – scrive Matteotti alla moglie in una missiva – vedendo da vicino le cose del proprio tempo le considera le più grandi, le più decisive della Storia, la quale, invece, va ad assai piccoli passi e spesso torna anche indietro”. Una frase che vale come riflessione e come monito a tenere alta la guardia sempre”.

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