PROCENO ( Viterbo) – “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quant’è importante solo quando comincia a mancare”. Queste parole di Piero Calamandrei (1889-1956 ), deputato della Assemblea Costituente, fanno da perfetta cornice alle celebrazioni del 25 aprile, al di là di ogni retorica e soprattutto di ogni insensata contrapposizione, generata sempre dalla ignoranza della Storia.
Il valore documentale della fotografia è indispensabile per raccontarla, la Storia. E il fotografo valentanese Valter Cucchiari si è assunto questo compito proprio in relazione alle celebrazioni per la Liberazione.
In un arco di 20 anni Cucchiari ha fotografato, con macchine fotografiche tradizionali e utilizzando quindi pellicole e carta da stampa, la città di Viterbo nel giorno del 25 Aprile. Attenzione: non ha fotografato le cerimonie, le autorità politiche civili e militari, ma i cittadini. Le persone che passavano nei pressi di queste cerimonie. E le ha fotografate a loro insaputa, secondo lo stile che oggi sarebbe definito come street photography e che invece altro non è che il buon vecchio reportage. Pur essendo un grande esperto di fotografia digitale ha scelto di lasciare traccia della storia con tecniche e materiali che alla storia appartengono e che oggi, in tempi di produzione di immagini attraverso l’intelligenza artificiale, acquistano ancora più valore ed importanza.
La mostra di Valter Cucchiari rappresenta anche un compendio di tecnica e composizione fotografica: ogni sua immagine esprime un tema tecnico (il controllo della profondità di campo, il mosso controllato, la gestione dei contrasti di luminosità) e compositivo (la costruzione dell’immagine, il rapporto tra primo piano e sfondo, l’uso delle diagonali). E anche sotto questi aspetti tecnici viene presentata ai visitatori.
Le fotografie in bianco e nero sono allestite presso una delle magnifiche sale del Palazzo Sforza di Proceno nell’ambito della “Pentalogia”, la serie di cinque mostre che il Prof. Alfredo Mariani ha ideato per il Museo delle Enciclopedie e che è aperta ai cittadini e alle scuole. Proprio in questi giorni si è attivato un programma di visite da parte degli studenti del prestigioso liceo Lucio Anneo Seneca di Roma che raggiungeranno con i loro professori la “Porta del Lazio” per ammirare le bellezze del centro storico e del territorio. E il 26 aprile, il giorno di riapertura delle scuole, le classi 1° e 2° K di questo liceo celebreranno la Liberazione alla presenza del sindaco di Proceno Roberto Pinzi e della Professoressa Elisabetta Donesi.
“Il filo della memoria storica unisce le mostre della Pentalogia”, dice il Prof. Alfredo Mariani. “Attualmente oltre alla permanente di sculture di Giorgio Ronca, opere che aprono la porta alle scienze della psiche, sono esposte una mostra sul campo di concentramento di Terezin, una mostra di documenti sul Risorgimento italiano, la mostra sul 25 Aprile e una mostra dedicata al ricordo dell’11 settembre e alla tragedia delle Twin Towers di New York. E’ importante non solo non dimenticare, ma impegnarsi a studiare, approfondire, ricercare. E in questo coinvolgere soprattutto le nuove generazioni, per fare in modo che gli errori del passato non si ripresentino più”.