Il 29 gennaio la Chiesa celebra la memoria di S. Tommaso d’Aquino

VITERBO – Il 29 Gennaio la Chiesa celebra la memoria di S. Tommaso d’Aquino (1225-1274) uno dei più grandi teologi del cattolicesimo e per questo nominato “dottore della Chiesa”. Appartenuto all’Ordine dei Domenicani Tommaso ebbe stretti rapporti con il convento di S. Maria in Gradi e fu più volte a Viterbo.

Anche se non vi sono testimonianze esplicite si può arguire la sua presenza in città nel 1264 e   nel 1268 allorché in S. Maria in Gradi si tennero i Capitoli della Provincia Romana dei Domenicani di cui Tommaso era membro.

Sicuramente certa è anche la sua presenza a Viterbo tra il 1267 e il 1268 periodo in cui, secondo lo storico Grabman, Tommaso scrisse le opere In Jeremias e In Thoros e probabilmente alcune delle parti della Summa Theologiae.

 Nella Pentecoste del 1268 partecipò al Capitolo Generale dei Domenicani, presieduto dal Papa Clemente IV che dal 1266 risiedeva con la Curia nel palazzo papale la cui costruzione era da poco terminata.

Lo tesso Pontefice, secondo il Corretini, incaricò S. Tommaso di predicare dal pulpito esterno della chiesa di S. Maria Nuova esortando alla concordia mentre era in corso la trattativa di pace tra Viterbo e Orvieto, anche se la data incisa su quello che viene chiamato “il pulpito di San Tommaso” è errata per difetto di un anno.

Un altro ricordo che lega l’Aquinate a Viterbo è la cosiddetta “Bibbia di San Tommaso” , un codice del secolo XIII proveniente dal convento di S. Maria in Gradi con annotazioni erroneamente attribuite al Santo, ma comunque è probabile che se ne sia servito nel suo soggiorno viterbese.

Don Mario Brizi

 

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