Il “Bello” ci salverà

di MARCO ZAPPA-

VITERBO- È accaduto in epoche passate e potrebbe succedere ancora. Dopo periodi tristi e bui dell’umanità caratterizzati spesso da tremende epidemie o da forme di distruzione causate dall’uomo si sono inaugurate nuove e fertili stagioni che hanno elevato la creatività e la positività nella vita a vette altissime.
A seguito della tanto celebre quanto dolorosa peste nera del trecento, venne il Rinascimento con la sua positività e le testimonianze artistiche che oggi fanno dell’Italia un paese invidiato nel mondo. Così dopo la rivoluzione francese vi fu una stagione neoclassica che inaugurò un’epoca feconda di arte figurativa, letteraria e musicale che traghettò l’umanità nella modernità.
Infine alla distruttiva prima guerra mondiale e la contemporanea febbre “spagnola”, che fece più morti dello stesso conflitto bellico, seguì un fecondo “ritorno all’ordine” che ricondusse l’arte in seno ad una nuova ennesima forma di classicismo, che culminò in Italia nell’arte del ventennio ricca di interessanti soluzioni formali e concettuali.
I tempi che viviamo non sono molto distanti da queste sciagure, non certo da un punto di vista numerico per fortuna, ma simili per lo stato mentale che esse hanno determinato nelle nostre coscienze.
Anzi, ancor più oggi si avverte la fragilità umana (dopo la fede nel progresso, nella medicina e nell’organizzazione delle macchine statali) alla luce dei tanti errori commessi e delle tante incertezze che accompagnano la recente pandemia.
Credo fermamente che dopo questa crisi noi italiani sapremo risollevarci grazie alla genialità che è propria della nostra cultura ma solamente se si darà vita ad una nuova “Rinascenza” che non coinvolga solamente gli aspetti pur fondamentali dell’economia ma anche e soprattutto il valore della bellezza estetica e morale.
Dobbiamo ripudiare l’atteggiamento generale che fa apparire bello ciò che è brutto e positivo ciò che un tempo era aberrazione, condizione capace di determinare smarrimento e frustrazione fra la gente.
Riscopriamo il gusto del bello, idea sempre attuale confinata in angolo a volte remoto del nostro “io”, come vera arma potenziale per vincere l’ennesima sfida dell’umanità, quella cioè di una forte e decisa ripartenza. Anche stavolta il bello verrà in nostro aiuto.

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