VITERBO – Tra il 2012 e il 2013 la seconda città dell’Umbria, la città dell’acciaio e di San Valentino, fu scossa da un caso mediatico e giudiziario che coinvolse soprattutto l’allora vescovo di Terni Vincenzo Paglia, alcuni suoi più stretti collaboratori e una parte degli ambienti della Terni “bene” e delle professioni. Fu uno scandalo di dimensioni nazionali. Sicuramente una vicenda cruciale nella storia recente della città ora al centro del libro “Il caso Paglia. La storia del complotto che terremotò Terni” firmato dai giornalisti Andrea Giuli e Claudio Lattanzi e in un distribuzione nazionale per la casa editrice Intermedia Edizioni.
Dopo mesi e mesi di indiscrezioni e “strilli” della stampa locale, nazionale e perfino estera, clima avvelenato in città, “caccia alle streghe” e poi arresti e processi, l’indagine si risolse in un nulla di fatto e sia monsignor Paglia che gli altri imputati furono pienamente prosciolti. Nel frattempo però, secondo alcuni, si era consumata una vera e propria “congiura” ai danni del vescovo di Terni che vide di fatto svanire la sua probabile nomina a cardinale.
Mai fino ad allora nella storia italiana si era verificato il caso di un vescovo finito sotto inchiesta per associazione a delinquere. Solo molti anni più analoga sorta toccherà al cardinale Giovanni Angelo Becciu. Un complotto, una manovra si dice ordita ad un certo punto nelle segrete stanze vaticane e non solo per frenare le ambizioni di un presule scomodo e invasivo. In mezzo, veri o presunti “buchi” milionari nei conti della iocesi, manette, intercettazioni, veleni e guerre correntizie a Roma come nella diocesi valentiniana. Nel libro si ripercorrono e si analizzano quei fatti e quel clima e il contesto dell’epoca la cui scena pubblica era egemonizzata dalla triade costituita dal sindaco Paolo Raffaelli, dallo stesso monsignore e dall’imprenditore dell’acciaio nonché patron della Ternana Luigi Agarini. Come scrive nella sua introduzione Piero Sansonetti “Terni si stava allora proponendo come una delle città italiane emergenti. E’ tornata indietro, ha pagato”.
Che l’intento di bloccare alcuni importanti progetti caldeggiati da Paglia sia stato qualcosa di molto più concreto di una semplice ipotesi se ne dice, del resto, convinto anche il biologo Angelo Vescovi che, grazie a Paglia, aveva impostato a Terni un centro di ricerca all’avanguardia sulle cellule staminali. “L’allora magnifico rettore dell’università di Perugia-racconta nel libro Vescovi- fu molto franco e si oppose subito con netta sincerità al progetto. Probabilmente cozzava con alcune iniziative perugine e comunque la sensazione fu che quel Centro ternano sarebbe risultato indigesto per meri fattori localistici. Ma, a parte il rettore, incontrai anche altre resistenze, si era creato un humus negativo a Terni e in Umbria”.
Il libro, in distribuzionale nazionale per Intermedia Edizioni, a partire dall’otto dicembre, sarà prentato l’undici dicembre alle 17 alla biblioteca di Terni nel corso di un incontro moderato dalla giornalista de La Nazione Annalisa Angelici. Oltre agli autori, sarà presente il direttiore dell’Unità Piero Sansonetti, autore della prefazione del libro e l’ex sindaco di Terni Paolo Raffaelli.
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