Il Colle del Duomo sarà motivo di indagini archeologiche (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO- Inizieranno nel mese di aprile le Indagini Archeologiche sul Colle del Duomo di Viterbo, per scoprire le origini della nostra città. Presentato questa mattina il progetto che vede coinvolti la Diocesi di Viterbo, l’Università degli Studi della Tuscia, la Sovraintendenza Archeologica, le Belli Arti e Paesaggio per l’Etruria Meridionale e Archeoares s.n.c.e in partnership con il Dipartimento di Storia dell’Università Cattolica “Giovanni Paolo II” di Lublino (Polonia).

Ha introdotto l’incontro don Emanuele Germani, portavoce della diocesi presentando il vescovo Francesco Orazio Piazza, il rettore dell’Unitus Stefano Ubertini, la sopraintendente Margherita Eichberg, Santino Tosini in rappresentanza dell’ufficio beni culturali della diocesi, per Archeoares Gianpaolo Serone e i prof. Giuseppe Romagnoli e Marina Micozzi dell’Unitus.
“La zona del Colle del Duomo, ha spiegato il vescovo Piazza, sarà oggetto, per la prima volta nella sua storia millenaria, di una ambiziosa quanto fondamentale campagna di indagini archeologiche e topografiche, che andrà ad arricchire le notizie storiche della città”.
“Avviare un progetto di questa portata, ha sottolineato il rettore Ubertini, con accordo biennale, mi riempie di gioia ed emozione perché vede il coinvolgimento del dipartimento Distu e Disucom della nostra università che ha sempre puntato all’eccellenza dei Beni Culturali “.
Anche per la sovraintendente Eichberg, fare un lavoro sulla zona della città, che ha visto le origini della città stessa, con particolare attenzione all’area del giardino alle spalle della Cattedrale e del Palazzo Vescovile, utilizzando metodi di indagini non invasive, porterà un arricchimento a diversi livelli.
I professori Romagnoli e Micozzi, hanno illustrato nei dettagli come verranno organizzate le indagini:
Telerilevamento tramite Lidar (Light Detection and Ranging o Laser Imaging Detection and Ranging), finalizzati alla costruzione di una carta archeologica; prospezioni geofisiche (con metodo geomagnetico e georadar), finalizzate a individuare la presenza di strutture sepolte e di altre evidenze di interesse archeologico attraverso la misura delle variazioni di alcuni parametri fisici del sottosuolo; rilievi di dettaglio, anche tramite l’impiego di tecnologia laser scanner, degli edifici e degli ipogei presenti in particolare lungo il versante meridionale presenti nell’area; lettura stratigrafica dei complessi architettonici presenti nell’area; carotaggi, ovvero il prelevamento di campioni di terreno per esaminare la stratificazione del sottosuolo, fino alla quota del banco tufaceo.
Poi, in base ai risultati finali, la carta archeologica di tutto il Colle del Duomo, sarà materiale utilissimo per la tutela e salvaguardia della zona e premessa per l’eventuale fase operativa.
“Considerando che del progetto che presentiamo oggi, ha aggiunto al termine Gianpaolo Serone, se ne parlava da molti anni, finalmente possiamo vedere la squadra di operatori di grande livello, coinvolti nella ricerca. I risultati dell’indagine andranno a valorizzare le conoscenze sulle origini e successivi sviluppi della città ,con un notevole contributo a livello turistico e territoriale”.

 

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