Il Comitato “Non ce la beviamo” organizza l’incontro “Luci ed ombre su Talete”, il 25 marzo

VITERBO – Accogliamo con soddisfazione la notizia che lo studio sulle recenti vicende della società Talete, affidato dalla sindaca Frontini a un gruppo di esperti, giunge su un punto qualificante alle stesse conclusioni che il Comitato Non ce la beviamo fin dall’inizio ha evidenziato con forza.

Di fronte alle sorprendenti scorciatoie procedurali con cui la presidenza dell’ATO 1 Lazio Nord ha cercato di gestire senza troppa pubblicità il tentativo di privatizzazione della società Talete, il Comitato non ha mai esitato a parlare di “furto di democrazia”.

A partire da quando il 28 aprile 2022 un ristretto numero di sindaci – per l’esattezza 26 – approvò a maggioranza un Atto di indirizzo/orientamento con cui, senza il preventivo assenso di tutti i consigli comunali del’ATO, si autorizzava a procedere alla modifica dello statuto di Talete per consentire la cessione a privati del 40% delle quote societarie.

Un’analoga  leggerezza istituzionale si verificò il 10 giugno 2022, quando la Presidenza dell’ATO volle ostinarsi a convocare l’assemblea dei soci di Talete – per ratificare la modifica dello statuto in vista dell’ingresso del socio privato – due giorni prima della celebrazione delle elezioni comunali, che tra gli altri coinvolgeva il Comune di Viterbo, socio di maggioranza con il 21% delle quote,  allora commissariato.

Insomma un tale pasticcio istituzionale e procedurale  che non poteva passare inosservato, giustificato solamente dalla fretta di mettere i cittadini davanti al fatto compiuto, nel timore delle forti  resistenze che la prevista privatizzazione del servizio idrico avrebbe incontrato nei consigli comunali dopo le precedenti votazioni di un paio di anni prima, tutte contrarie all’unanimità all’ingresso dei privati nella gestione dell’acqua. Ci fa dunque piacere che alla voce del Comitato si aggiunga anche quella del gruppo di studio incaricato dal Comune di Viterbo.

Con l’occasione, però, vogliamo ricordare anche l’irrituale lettera del presidente dell’ATO Romoli, indirizzata nei primi giorni di settembre 2022 all’allora presidente della Regione Zingaretti, con cui si chiedeva l’unificazione dell’ATO viterbese con l’ATO 2 di Roma. Anche quella lettera, di rilevante portata strategica, venne inviata su iniziativa personale di Romoli,  senza alcuna preventiva  consultazione con gli organismi elettivi di governo democratico del territorio.

Pensiamo che ce ne sia più che a sufficienza per parlare di furto di democrazia, così come tornare a pensare a una ipotetica tariffa unica regionale ci sembra tornare a insistere, per altra via, nella riproposizione di un ATO unico regionale, che di fatto andrebbe a consegnare la gestione del servizio idrico integrato della regione nelle mani del gestore più forte e più presente sul territorio, che è ACEA, cioè nuovamente un socio privato, per di più partecipato dalla multinazionale francese Suez.

Sono tutte questioni di cui abbiamo trattato anche nell’Assemblea pubblica dello scorso 19 novembre 2022, quando lanciammo la proposta della trasformazione di Talete in società di diritto pubblico. Ne riparleremo, tra i colori e la musica propri di una festa, sabato 25 marzo dalle ore 16:00 in Largo Cesare Battisti ( metà di Corso Italia ), in occasione della celebrazione a Viterbo della Giornata Mondiale dell’Acqua, che su impulso delle Nazioni Unite si festeggia in tutto il mondo fin dal 1993. Invitiamo tutti a partecipare numerosi.

Print Friendly, PDF & Email
Condividi con:
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE