Il Comitato “Non ce la beviamo” scrive alle Istituzioni nazionali, regionali e europee per sollecitare urgenti risposte al problema della potabilità delle acque ad uso umano Nella Tuscia. Questa la lettera-appello inviata in data 18 luglio.
Viterbo 18 luglio 2023
al Ministro della Salute
al Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica
al Commissario all’Ambiente dell’Unione europea
alla Commissaria alla Salute dell’Unione europea
al Presidente della Commissione Ambiente del Senato
al Presidente della Commissione affari sociali e sanità del Senato
al Presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati
al Presidente della Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati
al Presidente della Giunta Regionale del Lazio (con delega anche alla Sanità)
al Presidente Commissione Sanità Lazio
al Presidente della Commissione Ambiente della Regione Lazio
all’Assessore all’Ambiente della Regione Lazio
al Presidente della Provincia di Viterbo
all’A.T.O.1 Viterbo (per la consegna ai Sindaci dei Comuni della Provincia di Viterbo)
al Direttore generale della Asl di Viterbo
al Direttore sanitario della Asl di Viterbo
al Dipartimento di prevenzione – Servizio igiene e sanità pubblica della Asl di Viterbo
al Presidente dell’ISPRA
al Presidente di ARERA
al Direttore generale dell’Arpa Lazio
all’Arpa Lazio – sezione di Viterbo
alla Segreteria Tecnico Operativa A.T.O.1 Viterbo
alla Talete Spa
OGGETTO: richiesta misurazione relativa al rilevamento di uranio nelle acque ad uso umano, maggiore frequenza dei monitoraggi relativi all’arsenico e interventi risolutivi finalizzati alla potabilità dell’acqua erogata nei Comuni della provincia di Viterbo.
Egregi Signori,
dopo aver appreso la notizia relativa alla presenza di valori di uranio oltre il limite consentito nella rete idrica del Comune di Ronciglione (VT), riteniamo urgente procedere al monitoraggio finalizzato alla ricerca di uranio nelle acque destinate ad uso umano in tutti i Comuni della provincia di Viterbo.
Ciò si rende necessario in quanto l’intera provincia di Viterbo si estende su un’area di origine vulcanica già caratterizzata da alte concentrazioni di arsenico nelle acque che, in alcuni casi, superano i livelli stabiliti per legge.
Come noto, gli studi effettuati dal Servizio sanitario della Regione Lazio hanno evidenziato, nei cittadini residenti nella provincia di Viterbo, tassi di incidenza superiori agli standard previsti riguardanti alcuni tipi di neoplasie correlabili a lunga esposizione ad arsenico.
Stante la delicata e preoccupante situazione, questo Comitato chiede di conoscere con urgenza i risultati delle misurazioni di uranio nelle acque nonché un più stretto monitoraggio riguardo alle misurazioni dei valori di arsenico da parte della ASL e dell’ARPA, che di frequente risultano poco aggiornati.
Considerato che la questione della potabilità dell’acqua nella provincia di Viterbo costituisce un problema di salute pubblica, stante l’esposizione dei residenti a rischi sanitari, si chiede di conoscere con urgenza quali siano gli interventi finalizzati alla risoluzione della problematica; si sollecita, inoltre, l’attuazione di specifici monitoraggi sanitari sulla popolazione e una capillare adeguata informazione alla cittadinanza sullo stato delle acque.
Infine si chiede con urgenza la costituzione di un tavolo Istituzionale, a livello nazionale e regionale, che preveda anche la partecipazione dei comitati dei cittadini al fine di affrontare la delicata situazione della potabilità dell’acqua nella provincia di Viterbo.
Restando in attesa di urgente cortese riscontro, si porgono cordiali saluti.
Coord.to Comitati Acqua Pubblica della Tuscia
NON CE LA BEVIAMO
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