VITERBO – Riceviamo dal Comitato “Non ce la beviamo” e pubblichiamo: “Una esigenza prioritaria della Tuscia è la questione dell’acqua e la tutela del territorio.
Le molteplici inefficienze della società che gestisce il servizio idrico e lo scarso interesse da parte delle istituzioni si stanno ripercuotendo da tempo sulla vita dei cittadini costretti a pagare caro un bene pubblico senza neanche poterlo utilizzare.
L’ultima vicenda relativa alle esose bollette, calcolate in base ad eccessivi consumi stimati, ha portato il caso sulla stampa nazionale.
D’altro canto la situazione è preoccupante anche dal punto di vista sanitario considerato che in diversi Comuni la concentrazione di arsenico raggiunge fino a cinque volte i limiti massimi di legge mentre negli altri Comuni oscilla sempre vicino al valore estremo. Ad aggravare il quadro c’è anche l’uso sconsiderato dei pesticidi imposti dalle monoculture intensive che hanno preso piede nel nostro territorio.
L’esigenza di garantire ai cittadini della Tuscia il diritto alla salute, la tutela dell’ambiente e il contrasto all’impatto economico dovuto alle gestioni privatistiche dei beni comuni è ormai divenuta questione di urgente e prioritaria importanza.
Per questo il Coord.to dei Comitat per l’Acqua Pubblica “Non Ce la Beviamo “ fa un richiamo a tutti gli Amministratori e, in occasione delle prossime elezioni comunali , si rivolge in particolare ai candidati per sapere se sono disponibili a sottoscrivere il seguente protocollo:
Richiesta dimissioni dell’intero Consiglio di Amm.ne di Talete S.p.a.
Conversione in un modello di gestione del servizio idrico affidato ad Ente di diritto pubblico
Diffida alla Regione Lazio affinché adempia a quanto previsto dalla Legge 5/2014 regolarmente approvata e tuttora disapplicata
Richiesta formale alla Regione Lazio di accesso ai fondi per la depurazione e informativa sullo stato di progettazione relativo all’ approvvigionamento idrico.
Istituzione di un regolamento per il contrasto all’uso contingentato di pesticidi e promozione di tecniche agricole biologiche.
Il problema non è più rinviabile e le elezioni comunali rappresentano una opportunità per accogliere le istanze dei cittadini, attendiamo quindi risposte da chi si candida a governare il nostro territorio”.
Il Comitato “Non ce la beviamo” si rivolge ai candidati della Tuscia per le prossime amministrative
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