ACQUAPENDENTE (Viterbo) – Il Consiglio Comunale di Acquapendente approva all’unanimità un atto di indirizzo per la proliferazione di impianti fonti energetiche rinnovabili industriali nel territorio della Tuscia. Si compulsa la Regione Lazio affinchè : “1) Provveda ai sensi dell’articolo 20, comma 4, del Decreto Legislativo 8 Novembre 2021, n° 199, ed in coerenza con il D.M. 21.06.2024, alla individuazione delle superfici e delle aree idonee e non idonee all’installazione di impianti fonti rinnovabili aventi una potenza complessiva almeno pari a quella individuata come necessaria dalla PNIEC per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo delle fonti rinnovabili; 2) Nel provvedere relativamente alla Provincia di Viterbo della acclarata sproporzione (Viterbo 78.08%, Latina 13.70%, Roma 6.58%, Frosinone 1.64%, Rieti 0) nella distribuzione degli impianti tra le varie Provincie del Lazio, come rilevato anche nel DGR N° 171 del 12 Maggio 2023, della già elevata concentrazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, nell’area di che trattasi e dell’avvenuto raggiungimento degli obiettivi di sviluppo delle fonti rinnovabili del PNIEC per il 2030; 3) Nel provvede a ciò tenga conto della necessità di privilegiare l’utilizzo di superfici di strutture edificate, quali capannoni industriali e parcheggi, nonché di aree a destinazione industriale, artigianale, per servizi e logistica, e verificando l’idoneità di aree non utilizzabili per altri scopi; 4) Tenga inoltre conto della necessità di limitare al minimo la presenza di impianti fotovoltaici in zona agricola, per evitare l’industrializzazione del paesaggio naturale ed il consumo del suolo; 5) Stabilisca comunque, avvalendosi della facoltà consentita dalla normativa vigente in materia, una fascia di rispetto del perimetro dei beni sottoposti a tutela, nella misura massima di 7 chilometri consentiti dall’articolo 7 commi 2 e 3, del D.M. 21.06.2024; 6) Preveda una fascia di rispetto intorno ad aree naturali protette di 7 km per le ZPS e IBA, e ZSC; 7) Tenga conto dell’ampliamento delle superfici delle Zone Naturali Protette e della definizione di corridoi ecologici tra queste zone, prescritte dalla Strategia Nazionale Biodiversità 2030; 8) Si impegni a stipulare accordi con Regioni confinanti per addivenire ad una più equa distribuzione degli impianti FER, evitando quindi che le “zone di confine” costituiscano un escamotage per eludere i limiti previsti dalle singole normative regionali; 9) Coinvolga, nelle forme ritenute piò opportune (conferenze di servizi, tavoli di lavoro, ecc.) gli Enti locali interessati, come previsto dall’articolo 1, comma 2, del D.M. 21.06.2024, nelle decisioni di cui sopra”.
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