“Il cuore di uomo” di Luca Serafini. Presentato alla Rocca dei papi il capolavoro sul chirurgo Favaloro

di LIA SARACA-

MONTEFIASCONE (Viterbo)“Il cuore di un uomo”, è il convegno che si è svolto questa mattina, 4 maggio, presso i saloni della Rocca dei papi in occasione degli incontri della pastorale della salute “Aggiungiamo vita alla vita”. Una iniziativa che ha visto la partecipazione di numerose istituzioni e dei giovani dell’Istituto superiore Carlo Alberto Dalla Chiesa. Al centro dell’incontro il libro “Il cuore di un uomo” (edito Rizzoli) del giornalista e scrittore Luca Serafini, dedicato al medico chirurgo argentino di origini siciliane Renè Favaloro, ideatore del by pass. Presente anche il professor Cesare Beghi cardiochirurgo dell’Università di Parma, allievo del dottor Favaloro.

Serafini, perché ha deciso di scrivere questo libro?

“È il quarto romanzo della mia vita, quattro romanzi ispirati a due storie autobiografiche e a due storie vere. Mi piace scrivere storie vere perché spesso la realtà supera la fantasia. Credo che trasmettere la vita reale che qualcuno ha saputo vivere su questo mondo riuscendo a raggiungere dei risultati, possa essere utile e d’esempio per qualcuno. A me hanno cambiato delle prospettive di vita”.

“Il cuore di uomo”: di cosa tratta?

“È il romanzo della vita del più grande medico della storia argentina, uno dei più grandi chirurghi della storia della medicina, Renè Favaloro. Io non l’ho conosciuto, e quindi ho raccontato il romanzo della sua vita attraverso tre anni di lavoro. Ho tradotto quattro libri, sono stato due volte in Argentina e anche in Sicilia, nell’isola di Salina dalla quale partirono i nonni di Favaloro. Ho incontrato decine di persone che lo hanno conosciuto, poi ho scritto il romanzo che è legato ad avvenimenti certi e realmente accaduti. È la sua vita”.

Ha incontrato difficoltà nel lavoro di ricerca?

“Più che difficoltà ho provato delle emozioni fortissime che mi hanno quasi indotto a riflettere se fosse il caso di continuare perché non mi sentivo all’altezza. Ma avevo un impegno e soprattutto, man mano, pensavo di poter lasciare l’insegnamento di una persona importante come Favaloro”.

Cosa ha lasciato Favaloro alla medicina italiana?

“Lui ha lasciato alla medicina mondiale una fondazione che ha dei numeri straordinari, che insegna, opera, studia e fa ricerca. Ha lasciato un esempio di vita strepitoso ed è un’eredità che sono molto orgoglioso di aver portato in Italia. Favaloro è un cognome italiano, lui ha vissuto con i suoi nonni siciliani, ha amato la nostra patria come la sua e gli italiani non lo conoscono. Favaloro è clamorosamente famoso in Sud America e Stati Uniti, quasi meno in Europa, quasi per niente in Italia. Farlo conoscere per me è motivo di grandissima soddisfazione per lui”.

 Il libro ha vinto il Premio Zanibelli.

“Si, è il premio letterario più prestigioso che c’è in Italia dedicato alla medicina e questo ha consentito la pubblicazione. Oggi, qui a Montefiascone, faccio la quattordicesima presentazione da gennaio e ne ho altre ventitré da qui a metà luglio, già qualcuna in ottobre. Sono molto felice perché i libri non hanno questa vita. Aldilà del fatto che io l’ho scritto con il cuore, il libro è la storia di un uomo meraviglioso e questa è la cosa più importate”.

 Un commento sull’iniziativa di oggi che vede la presenza dei giovani delle scuole.

“Mi è piaciuta molto, è la seconda volta che vengo nella Tuscia e ho trovato della gente straordinaria e un’attività eccellente. Ho toccato con mano l’accoglienza, la socialità, la reciprocità che esiste in questi luoghi che non è per niente scontata. Ho percepito energie positive tra le istituzioni, le forze dell’ordine, gli studenti, tra quelli che ho conosciuto. La presenza dei giovani è un valore aggiunto. La nostra generazione ha sbagliato tutto, ci siamo crogiolati di quello che avevamo e non ci siamo accorti che stavamo devastando il pianeta, la pace, la democrazia, la fede, la famiglia, l’amicizia. Adesso c’è un bisogno di ripartire e io sono felicissimo di incontrare i giovani. Parlare con loro è il massaggio migliore”.

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