“Il cuore nella Tuscia” si allea con “Per il bene Comune” (VIDEO)

di WANDA CHERUBINI-

VITERBO- Luisa Ciambella, capogruppo di “Per il bene comune” al comune di Viterbo, presso la nuova sede di via Cardarelli, ha questa mattina annunciato l’importante  collaborazione avviata con “Il cuore nella Tuscia”. Marco Pallucca presidente dell’associazione insieme a Cinzia Burla, ha fatto un breve excursus di come l’associazione sia nata, dapprima come “La Tuscia nel cuore”, partecipando alle ultime amministrative per sostenere la sindaca Frontini. “Nasciamo come “La Tuscia nel cuore”, lista civica formata da 32 persone – ha precisato Pallucca- per appoggiare Frontini. Come lista siamo stati su tutto il territorio viterbese con una presenza costante ed abbiamo portato circa 740 voti, quindi, un apporto importante. Abbiamo messo in consiglio comunale l’attuale consigliera nonché capogruppo di Viterbo 2020, Melania Perazzini, che da subito le elezioni si è dissociata ed è entrata nel gruppo misto di Viterbo 2020 dove oggi ricopre la carica di capogruppo”.

Pallucca ha raccontato che da subito avevano capito che alcune cose non tornavano: “Le promesse fatte in campagna elettorale a distanza di 6 mesi erano già disattese e da lì siamo arrivati ad una conclusione: fare una conferenza stampa in una location scelta appositamente, ovvero Grotte Santo Stefano perché era parte degli ex comuni e zone in cui l’attuale sindaco aveva fortemente spinto in campagna elettorale quali aree che avrebbe riqualificato. Dopo la conferenza stampa abbiamo preso le distanze e ad oggi posso dire di essere orgoglioso di essere la prima lista che ha partecipato a quelle elezioni ad essersi distaccata completamente in maniera ufficiale dall’attuale amministrazione”. Pallucca poi ha spiegato che si è arrivati ad ottobre dove uno dei fondatori di quella lista ha deciso di prendere un’altra strada, entrando nelle file di FI. “Faccio, quindi, una riunione ed un po’ perché previsto da statuto, un po’ perché FI non era quello che ci interessava come filone politico, abbiamo deciso di non intraprendere questa strada.  Siccome il simbolo e il nome della lista erano depositati in Camera di Commercio, il fondatore si è ritirato tutto quanto e da lì, Cinzia Burla, ex dipendente comunale, è stata determinante, perché in fretta e furia ci ha aiutato a reinventarci, ricreando un nuovo simbolo, un nuovo slogan, un consiglio direttivo e  una nuova associazione: Il cuore nella Tuscia”. Pallucca evidenzia il grande rammarico e di come già nel corso delle precedenti elezioni con Luisa Ciambella avesse avuto i primi approcci.  “I rapporti sono continuati  – ha aggiunto – perché ero interessato a questa politica del fare bene, ovvero mettere in campo una politica pulita, fatta per il bene comune. Abbiamo avuto diversi incontri e da lì è nata sempre di più questa volontà di iniziare questo percorso insieme, aiutando in maniera fattiva una persona che si batte da anni per questa città”.

Luisa Ciambella ha, quindi, affermato rivolgendosi a Pallucca: “Quello che tu hai detto è la conferma che il nostro modello, quello che abbiamo proposto ai cittadini viterbesi alle scorse elezioni, era quello secondo noi vincente: mettersi al servizio del cittadino, mettere sempre al centro l’interesse generale, non perché siamo santi, ma perché concepiamo la politica come servizio. Ricordo la scelta del nostro gruppo in campagna elettorale e la reazione di difesa quanto abbiamo visto che tutti i sindaci, quantomeno dati per favoriti, continuavano a sfornare liste di deportazione (gente presa per interi condomini per estorcere qualche voto famigliare). Noi ci siamo dati  un’indicazione precisa che potrebbe risultare anche anti costituzionale: tutti quelli che  hanno preso parte al nostro progetto lavoravano, non perché era una discriminante per gli altri, ma perché l’elemento di libertà, in un contesto politico complicato come questo, prevede che se uno ha uno stato di bisogno, vede la politica come posizionamento personale, famigliare, di consorteria, decidendo alla fine di candirsi. Noi abbiamo combattuto contro delle falangi armate, contro anche questo modello e non siamo stati capiti da tutti, ma siamo stati determinati ad andare avanti. Sapevamo  che quello era il modo di agire ed oggi il vostro riconoscere il totale fallimento del progetto politico che avevate sposato è il più grande spot che il nostro movimento, Per il bene comune e lista Rocca, può ricevere da cittadini liberi, che sono animati per l’amore per Viterbo, che quindi, vogliono dare qualcosa, non vogliono prendere qualcosa per occupare qualcosa”. Ciambella poi ricorda la campagna elettorale come molto dura “perché la sindaca Frontini ha messo in atto la più grande operazione di marketing pubblicitario applicato alla politica che la città di Viterbo  avesse mai visto, cominciando ad insultare tutti coloro che sono venuti prima a prescindere dal colore, in un clima di antipolitica che in qualche modo ha scimmiottato il Movimento 5 Stelle di cinque anni prima ed alla fine i risultati li ha avuti. Ma non basta girare con il decespugliatore, la pala, il piccone perché poi calibrarsi solo sul decoro urbano senza dimostrare di avere una visione di sviluppo complessivo della città li ha portati a dimostrare che neanche l’ordinaria amministrazione della città hanno saputo garantire. Quindi autogol negli autogol”.

Ciambella ha proseguito parlando del fallimento della promozione del territorio, del turismo, quando si ha la possibilità di fare dei gemellaggi culturali, degli scambi con la Cina e non si ricevono  neanche i referenti ministeriali.  “Ad un certo punto si arriva al nodo – ha proseguito-  Il problema è testimoniare quello che noi diciamo in campagna elettorale con la propria esistenza.  Quando Marco mi ha chiamato è stata una grande soddisfazione e le gratificazioni sono  crescenti perché nessun sindaco è arrivato mai dopo due anni di mandato ad un livello di sfiducia da parte dei cittadini come quello che abbiamo certificato il 3 settembre scorso. Si può minimizzare, si può dire che c’è qualcuno cattivo nella minoranza che ha organizzato la claque, ma una contestazione mirata  come quella fatta a San Sisto non si era mai vista e mi sono vergognata perché è stata la più brutta figura che la città potesse fare. Io mi sarei fatta qualche domanda, in realtà l’arroganza regna sovrana”.

Un altro problema toccato da Ciambella è la formazione dei cittadini: “Bisogna formare cittadini consapevoli che speriamo diventeranno amministratori. Noi auspichiamo che siano giovani. Organizzeremo in questa sede corsi di studio, a partire dal 2025, su come ci si prepara all’amministrazione. Serve una competenza per occuparsi della cosa pubblica”.

Ciambella ha concluso dichiarandosi particolarmente felice di questa collaborazione con il Cuore nella Tuscia. “Noi siamo a disposizione di tutti, Per il bene comune, lista Rocca e il Cuore nella Tuscia ci sono, stanno già camminando. Noi oggi ci troviamo in una coalizione e faremo i dovuti ragionamenti al momento debito. Si è parlato tanto di sfiducia della sindaca, ma non abbiamo neanche le firme di tutti i gruppi dell’opposizione. Tutti la vogliono mandare a casa, ma servono i numeri e  nonostante alcune dichiarazioni fulminanti sui giornali, tutta l’opposizione non ha firmato. I gruppi che hanno firmato sono Per il bene comune, FI- Fondazione e non FI, Fdi e Lega. A questo punto il regolamento comunale prevede che non c’è il numero minimo per il deposito della mozione”.

Infine, la consigliera Ciambella ha annunciato l’ingresso nella lista Per il bene comune del consigliere di minoranza di Grotte di Castro, Pietro Cioli. “Siamo a disposizione anche in provincia – ha concluso – per rafforzare il nostro lavoro”.

 

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