“Il CUSTODE …S.O.S. PERSONA” intervento di supporto psicologico per gli Agenti Polizia Penitenziaria

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO- Presentato questa mattina, presso la Sala Conferenze dell’Amministrazione Provinciale, il progetto di supporto psicologico per gli Agenti della Polizia Penitenziaria.
Un progetto promosso dalla Diocesi di Viterbo attraverso l’Ufficio Pastorale della Salute, in sinergia con l’Amministrazione Provinciale di Viterbo e in collaborazione con il sindacato autonomo della Polizia Penitenziaria e l’Istituto Psycomentis di Roma.

Ha moderato l’incontro don Emanuele Germani, direttore dell’ufficio comunicazione della Diocesi, porgendo i saluti al prefetto Gennaro Capo, al questore Fausto Vinci, al comandante provinciale della Guardia di Finanza Carlo Pasquali, Enrico Panunzi vice presidente del consiglio regionale, i consiglieri comunali Umberto Di Fusco e Alessandra Troncarelli, ai quali si è aggiunto il consigliere regionale Daniele Sabatini.

Il presidente della Provincia Alessandro Romoli, dopo aver salutato le autorità intervenute e i presenti, tra i quali una classe di alunni del liceo “Mariano Buratti”, ha ringraziato il vescovo Francesco Piazza per aver accettato il progetto che risulta essere la prima esperienza fattiva a sostegno agli Agenti di Polizia Penitenziaria.

Il vescovo Piazza, alla luce degli eventi di cronaca registrati negli ultimi periodi all’interno delle carceri, ha evidenziato l’importanza del progetto che vuole tutelare ruoli e funzioni.
In particolare si è soffermato sul ruolo degli Agenti che sono persone con una grande responsabilità istituzionale che deve essere supportata da un aiuto psicologico.

“Il Custode-S.O.S. Persona” ecco il progetto che si svolgerà in cinque incontri a porte chiuse nella sala della Curia Vescovile alla presenza di personale specializzato, come ha riportato la dott.ssa Loredana Petrone.

“Ottimo il sostegno piscologico per il personale che lavora nel carcere. Non dimenticare mai che ogni persona è una persona umana con le sue relazioni e le sue emozioni . Solo con la condivisione si possono sciogliere i nodi e migliorare le relazioni. Questo progetto offre ai lavoratori delle carceri un supporto ad un lavoro molto delicato, ma spesso marginale”.
A seguire l’intervento della progettista Maria Paola Angelini: progetto che nasce da un’esperienza fatta visitando Pianosa. È una piattaforma “Guardare, toccare e gustare, una Sanità nuova “che vuole riempire una via da tracciare. Il progetto si è sviluppato dal 2019 nelle case di cura. Ora entriamo nelle carceri dove troviamo un soggetto: la sofferenza che è persona da tutelare, rispettare e aiutare”.
Presente tra i relatori Luca Floris, vice segretario regionale Lazio SAPPE che ha ringraziato gli organizzatori del progetto.
“Stiamo parlando di persone. Persone che condividono gli stessi ambienti. Per l’opinione pubblica il carcere è un muro e i problemi sono all’interno della struttura. Nel nostro ambiente, il dialogo e l’ascolto sono pressoché inesistenti.
Al termine don Gianluca Scrimieri, direttore dell’ufficio diocesano della Pastorale della Salute ha concluso soffermandosi sul l’obiettivo principale del progetto: raggiungere un benessere pisicomentale, fisico e spirituale .

 

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