Il decoro questo sconosciuto

di MARCO ZAPPA-

VITERBO- Che fine ha fatto il decoro urbano? In molte realtà della Tuscia è cosa sconosciuta e l’aspetto esteriore del contesto cittadino fatto di vie, piazze e abitazioni è lasciato alla mercè degli abitanti.
Accade così che senza una “strategia” comune ognuno si arrabatta come meglio crede e non c’è da stupirsi se la scelta delle persiane, dei portoni del colore e della qualità degli intonaci e via dicendo è variegata e spesso al limite della decenza.
Altre volte poi sono le stesse amministrazioni che non solo non intervengono verso questa sorta di far west del cattivo gusto ma anzi, ci mettono del loro con scelte più che discutibili, come per esempio accade per l’illuminazione, le fioriere o le panchine.
Ma questo è ancora poca roba in confronto alle ragnatele di cavi elettrici, centraline, scarichi dei bagni in pvc bianco o arancione, grondaie metalliche di mille colori diversi ecc…tutto in bella vista.
Una gioia per gli occhi del turista.
Si dirà che per il decoro urbano i soldi non ci sono, che molti cittadini non possono o non vogliono spendere danari, che chi installa cavi elettrici deve fare il suo lavoro velocemente e in economia, ed altre amenità del genere che stonano con le spese pazze che sostiene lo stato di questi tempi, mi riferisco in particolare al bonus del 110% sull’edilizia.
Finanziare il cappotto termico, l’ottimizzazione energetica in generale, misure antisismiche…
Va tutto bene, ma a chi giova il senso del brutto, dello sporco del casuale che si respira in molti paesi del viterbese e perché non investire per evitare tutto questo?
E cosa dire dell’eternit che compare spesso in “bella”, si fa per dire, vista sopra tetti e tettoie?
Non si poteva creare un bonus per il suo smaltimento visto che le sue particelle cancerogene sono dannose per la salute e il ricasco ultimo va a finire sulla sanità pubblica?
Troppa grazia Santo Antonio!
Nel viterbese ci sono dei borghi di una semplice e naturale bellezza che con piccoli accorgimenti potrebbero acquistare un valore immenso, come accade nelle adiacenti Umbria e Toscana.
Ma ahimè, in queste regioni evidentemente il gusto e la propensione per la cultura sono di un altro pianeta.

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