Il discorso del premier Mario Draghi: “Serve un nuovo patto di fiducia”

di WANDA CHERUBINI-

ROMA- Si è appena concluso il discorso del premier Mario Draghi al Senato, che ha ricordato come giovedì scorso abbia rassegnato le dimissione nelle mani del Presidente Sergio Mattarella, dopo il venir meno della maggioranza di unità nazionale che ha appoggiato questo Governo. Il presidente della Repubblica ha respinto le dimissioni invitando il premier a comunicarlo in Parlamento. “Oggi sono qui per spiegare le ragioni di una scelta tanto sofferta quanto dovuta”- ha detto Draghi, che ha ricordato come ad oggi tutti gli obiettivi dei primi due semestri del Pnrr siano stati raggiunti con i 45,9 miliardi di euro ricevuti a cui si aggiungeranno ulteriori 21 miliardi. “Abbiamo reagito con fermezza all’invasione della Russia all’Ucraina, dimostrando come l’Italia possa e debba avere un ruolo guida all’interno del G7. Non abbiamo mai cessato la ricerca della pace. Siamo stati tra i primi ad impegnarci affinché la Russia e l’Ucraina potessero dialogare. L’altissimo consenso in Parlamento ha permesso di avere tempestivamente risposte ad interventi rapidi ed efficaci. Grazie alle misure di contenimento sanitario, la campagna vaccinale ed aiuti alle imprese siamo riusciti  a superare la fase pandemica e a dare slancio all’economia uscendo dalla recessione economica cresciuta della 0,6%. La stesura del Pnrr approvata a larghissima maggioranza da questo Parlamento ha avviato provvedimenti che non hanno avuto precedenti nella storia. L’Italia è forte quando sa essere unita. Purtroppo le forze politiche hanno posto un crescendo di distinguo, un progressivo sfarinamento della maggioranza sulla modernizzazione del Paese. Il desiderio di andare avanti insieme si è progressivamente esaurito. Il voto di giovedì scorso ha certificato la fine del patto di fiducia di questo Governo e non è possibile ignorarlo, né contenerlo perché vorrebbe dire che chiunque può ripeterlo. Non è possibile minimizzarlo perché viene dopo mesi di strappi e ultimatum. L’unica strada se vogliamo stare insieme è riscostruire da capo questo patto con coraggio, altruismo, credibilità. A chiederlo sono soprattutto gli italiani ed è impossibile ignorarlo. Ho ricevuto sostegno dal terzo settore, dalle università, dall’imprenditoria, dal mondo dello sport, si tratta di un sostegno immeritato, ma di cui sono grato. Due appelli mi hanno colpito. quello di circa 2 mila sindaci e quello del personale sanitario, gli eroi della pandemia, verso cui la nostra gratitudine è immensa. L’Italia ha bisogno di un governo capace di muoversi su quattro fronti: il Pnrr: entro la fine di quest’anno  dobbiamo terminare 55 obiettivi che ci permetteranno di ottenere una nuova rata di finanziamenti. Completare il Pnrr è questione di serietà verso i cittadini ed i nostri partner europei. Dobbiamo tenere lontane le mafie dal Pnrr, è questo il modo migliore per onorare la memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e degli uomini e donne della loro scorta a 30 anni dalla oro barbara uccisione”. Draghi ha poi parlato delle riforme concorrenza appalti e di come il decreto legge debba essere approvato prima della pausa estiva. Ha parlato della riforma della giustizia, con approvazione della riforma del processo civile, penale per avere processi giusti e rapidi. “Le scadenza segnate dal Pnrr sono molto precise- ha ribadito- Nell’autunno scorso il Governo ha dato il via alla riforma del fisco. Occorre procedere con trasparenza per ridurre le aliquote Irpef, razionalizzare l’Iva. In Italia l’agenzia delle Entrate ha registrato mille e cento miliardi di euro di credito residuo, cioè non riscosso. Dobbiamo approvare al più presto quindi la riforma fiscale. Accanto al Pnrr c’è bisogno di un’agenda sociale. Oggi è essenziale proseguire su questo confronto. Bisogna adottare entro i primi di agosto un provvedimento corposo per attenuare l’impatto sui cittadini per i costi dell’energia, ridurre il carico fiscale sui lavoratori è un obiettivo di medio termine. Occorre spingere sul rinnovo dei contratti collettivi”. Draghi ha poi detto come a livello europei è in via di approvazione definitiva la riforma sul salario minimo, assicurando salari dignitosi alle fasce più bisognose. Ha anche parlato del reddito di cittadinanza che può essere migliorato per favorire chi ha più bisogno e ridurre gli effetti negativi sul mercato del lavoro. Ha detto ancora che c’è bisogno di una riforma delle pensioni che garantisca flessibilità in uscita e di come l’Italia debba continuare a ridisegnare la politica energetica, spingendo per le energie rinnovabili. Ma per farlo c’è bisogno di infrastrutture, in particolare è importante ultimare il rigassificatore di Piombino entro la prossima primavera. Allo stesso tempo bisogna portare avanti l’efficientamento energetico con 70 gigawatt di impianti di energie rinnovabili e migliorare la gestione delle risorse idriche. Il Pnrr stanzia al riguardo 4 miliardi di euro.  Ha poi affermato come la presenza dell’Italia sia chiara e forte nel cuore del G7 e della Nato. “Dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina. Armare l’Ucraina è il solo modo per permettere all’ucraina di difendersi – ha dichiarato- Allo stesso tempo dobbiamo impegnarci per trovare soluzioni negoziali a partire dalla crisi del grano. L’Italia è un paese libero e democratico e dobbiamo rispondere con la forza dei valori europei. L’Unione Europea è la nostra casa”. Ma, ha ribadito Draghi “occorre un Governo coeso. All’Italia non serve una fiducia di facciata, ma un nuovo patto di fiducia sincero. I partiti e voi parlamentari siete pronti a ricostruire questo patto? A confermare quello sforzo congiunto nei primi mesi e che si è poi affievolito? Sono qui oggi solo perché gli italiani lo hanno chiesto. Questa risposta a queste domande non la dovete dare a me, ma a tutti gli italiani”.

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