Il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica Mattarella

di REDAZIONE-

ROMA-Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha tenuto il suo discorso di fine anno, incentrato sulla pandemia che stiamo vivendo: “Il virus ha colpito prima di ogni altro il nostro Paese. Bisogna fare insieme memoria di quello vissuto in questo anno. La pandemia ha scavato solchi profondi, ha aggravato vecchie disuguaglianze e generate di nuove. Tutto ciò ha prodotto pesanti conseguenze sociali ed economiche, donne e giovani fortemente penalizzate, tante imprese temono per il loro futuro. Una larga fascia della popolazione ha visto bruscamente perdere il loro reddito per la pandemia. La pandemia ha generato senso di smarrimento. Basti pensare al calo delle nascite. E’ questa la realtà che bisogna riconoscere ed affrontare. Nello stesso tempo sono emersi segnali che incoraggiano la speranza concreta per ricostruire per ripartire. Nella prima fase, quando erano pochi gli strumenti per contrastare il virus, la reazione si è fondata sul senso di comunità. Adesso abbiamo strategie più complesse a partire dal piano di vaccinazione. Inoltre, sono in campo interventi europei innovativi di straordinaria importanza. Mai un vaccino è stato realizzato in poco tempo. Per il vaccino si è formata un’alleanza mondiale della scienza e della ricerca sorretta da un imponente sostegno politico e finanziario. La scienza ha prevalso sull’ignoranza e il pregiudizio. Ora a tutti può essere consentito di vaccinarsi gratuitamente perché è giusto e necessario per la sicurezza comune. Vaccinarsi è senso di responsabilità, un dovere, di fronte a una malattia così contagiosa che provoca tanti morti è necessario proteggere la propria salute e quella degli altri. Io mi vaccinerò appena possibile. Il vaccino e le iniziative dell’Unione europea sono due elementi decisivi per la nostra rinascita. Alla crisi finanziaria di dieci anni fa l’Europa rispose senza solidarietà e senza una chiara adesione del proprio futuro. Interessi egoistici prevalsero. Ora le scelte dell’UE poggiano su basi nuove. Ci accingiamo sul versante salute e quello economico a un grande compito che richiama alle responsabilità delle istituzioni e di ciascuno di noi: senso di collaborazione e del dovere sono necessari per ripartire. Il piano europeo deve essere efficace e permetterci di superare fragilità strutturali. Cambiamo ciò che va cambiato rimettendoci in gioco. Lo dobbiamo a noi stessi e alla nuove generazioni. La pandemia ci ha fatto comprendere quanto ciascuno di noi dipenda dagli altri.  La solidarietà è tornata a dimostrarsi base della convivenza. Il 2021 deve essere l’anno della sconfitta del virus e della ripresa. Ci siamo ritrovati nei gesti concreti di molti, che hanno manifestato una fraternità che si nutre di umanità. E’ lo spirito autentico della Repubblica e la fiducia si costruisce così. La pandemia ha accentuato limiti e ritardi del nostro Paese. Ci sono stati errori, si poteva fare di più e meglio ma non va ignorato quanto di positivo è stato realizzato grazie all’impegno dispiegato di tante parti come le forze dell’ordine e le forze armate. Non siamo in balia degli eventi, ora dobbiamo preparare il futuro. Questo è il tempo di costruttori. I mesi prossimi rappresentato un passaggio decisivo. Non si deve perdere tempo, non vanno sprecate energie per seguire illusorie vantaggi di parte. La sfida è davanti a tutti noi e richiama unità morale e civile degli italiani. L’Italia ha le carte in regole per riuscire in questa impresa. Ho ricevuto attestazioni di apprezzamento e fiducia da parte di tanti capi di Stato di Paesi amici. Nel momento in cui si modificano le strategie di sviluppo dobbiamo agire da protagonisti nell’ambito internazionale. In questo ambito è importante il G20 per rafforzare il prestigio del nostro Paese. L’anno che si apre propone tappe importanti della nostra storia. Esprimo un ringraziamento al Papa Francesco per il suo magistero e l’affetto che trasmette al popolo facendosi testimone di speranza. Complimenti poi ai goriziani con Gorizia riconosciuta come capitale europea per la cultura nel 2025. Un segnale che rende onore ai legami tra Italia e Slovenia .Mi auguro che questo messaggio sia raccolto nelle zone di confine in cui vi sono scontri anziché ricerca di incontro, Ringrazio tutti voi per i sacrifici fatti in questi mesi con senso di responsabilità e ricordo l’importanza di mantenere le raccomandazioni finché la vaccinazione non avranno sconfitto la pandemia. Quello che inizia sarà il mio ultimo anno come  presidente della Repubblica e la ripartenza sarà al centro di quest’ultimo anno del mio mandato. Abbiamo le risorse per farcela. Auguri di buon anno a tutti voi”.

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