VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo: “Si desidera sottoporre alla attenzione del Futuro Presidente della Regione Lazio la situazione di criticità insostenibile dei trasporti in Alto Lazio, pur possedendo, quest’area, due infrastrutture ferroviarie lasciate degradare (in giallo nel quadrilatero verde), e della linea Roma-Capranica-Viterbo (in rosso nel quadrilatero verde) la quale, peraltro, necessita di interventi di Infrastrutture e Gestione in corso da parte FS (RFI e Trenitalia).
Una delle due (gialla nel quadrilatero verde) è la Ferrovia della Regione Roma Nord – Fabrica – Viterbo per la quale, è stata sottolineata addirittura l’importanza di richiederne il commissariamento da parte del Ministero come un tempo si faceva con l’adozione della Gestione Commissariale Unica. Un commissario Unico per l’esercizio e la infrastruttura in grado di conciliare le esigenze di una linea “già in servizio” e che quindi necessita di interventi di ammodernamento e necessità dei lavori sulla infrastruttura e quindi, contemporaneamente per quanto possibile, senza interruzioni a tempo indeterminato del Servizio. Interruzioni che, se reiterate, portano alla chiusura.
L’altra linea (gialla nel quadrilatero verde) è la già chiusa trasversale Civitavecchia-Capranica-Fabrica-Orte detta anche C.C.O chiusa da lungo tempo perché considerata dalle Ferrovie Stato (a inizio della II Repubblica – 1994) Ramo non produttivo e peraltro nemmeno ritenuta una necessità sociale per offrire servizi minimi almeno al Pendolarismo d’Area.
E’ in funzione proprio dei possibili nodi di scambio ferroviari: non solo a Civitavecchia ed Orte ma anche a Capranica con la esistente Roma-Viterbo (all’interno del quadrilatero verde si evidenzia in rosso) ed a Fabrica (all’interno del quadrilatero verde si evidenzia in giallo) che si deve potere intervenire con sollecitudine.
Infatti, sebbene la gestione della CCO sia affidata alle FS, la Regione ha inserito la linea ferroviaria Civitavecchia Orte nel PNRR ora avocato dal Governo. La Regione Lazio ha, inoltre, cofinanziato assieme alla Unione europea, all’Autorità portuale di Civitavecchia e all’Interporto Centro Italia di Orte il progetto di ripristino (elaborato dalla ITALFERR-TECNIC da oltre una decina di anni), e vorrebbe potere finanziare la realizzazione dell’opera proprio ed anche in funzione della presenza di tali nodi di scambio a Capranica ed in particolare (per la Regione), a Fabrica di Roma.
Progetto, oggi, lungimirante da parte di chi, come il Comitato per l’apertura della CCO già ne prevedeva i benefici (a prescindere dalle esigenze della Transizione Ambientale), non solo per migliorare la mobilità degli utenti viaggiatori, ma anche per il trasferimento della movimentazione delle merci dalla strada al ferro.
Ed oggi, considerato il fortissimo incremento di “turisti” di Civitavecchia (il Porto di Roma) la linea acquisisce le potenzialità di una trasversale che taglia il territorio “verde” della Tuscia ricchissimo di località e Borghi di pregio, che meritano attenzione e linea che ri-agganciata ad Orte diventa “DEI DUE MARI” Civitavecchia-Orte-Terni-Ancona (complementare con le esigenze della rete trans-nazionale TEN).
Per tale motivo le associazioni locali Le propongono da risolvere una sorta di “Questione Ferroviaria o Vertenza sulle criticità infrastrutturali dell’area (in particolare le infrastrutture ferroviarie) dell’Alto Lazio” il tutto a fronte del mancato sviluppo della Tuscia. Per il riequilibrio del territorio del Viterbese e del Centro Italia e per assumere la connotazione di un’area geo-politica da affiancare a Roma Capitale Metropolitana; “perché il cittadino o il turista privato dei servizi indispensabili, se non trova un treno, è costretto ad usare alternative individuali e utilizza strade che erano scadenti già nel 1960. La vertenza Alto Lazio, punta quindi ad ottenere mobilità e trasporti ferroviari efficienti che, significhino (da un lato) rottura di isolamento e sviluppo economico e ricchezza (dall’altro).
In generale, la “Vertenza Alto Lazio” per la componente trasporto stradale riguarda i completamenti della Tirrenica, della superstrada Viterbo – Civitavecchia e della Cassia tra Monterosi e Viterbo. Attenzione alle strade va pure data in funzione di un possibile nuovo aeroporto a Viterbo.
La “Questione Ferroviaria Alto Lazio” invece evidenzia che in particolare occorre:
1. Che le FS (RFI e Trenitalia insieme) velocizzino la ferrovia Roma – Viterbo, con la separazione nella tratta tra Cesano e Roma del traffico metropolitano da quello regionale (il concetto di “rete snella” non si può applicare alle linee secondarie e questo è un errore concettuale da recuperare soprattutto se si desidera pure inserire il traffico delle Merci). Inoltre come trasporto passeggeri serve evidentemente che RFI e Trenitalia permettano di arrivare da Civitavecchia a Fiumicino e al Traffico Merci che RFI “chiuda” la gronda Civitavecchia-Latina.
2. La riapertura della ferrovia Civitavecchia – Capranica – Fabrica – Orte, come trasversale dei due mari, a servizio del Porto di Civitavecchia; del corridoio del mare Barcellona Civitavecchia – per ferrovia Civitavecchia-Orte-Terni-Ancona, per mare Croazia; diramazione, secondo Bruxelles, del corridoio Trans europeo 1 Berlino – Palermo e i lavori complementari del Centro Merci di Orte.
3. Realizzazione dell’anello ferroviario “Circumcimina”. Unendo le tratte Capranica – Fabrica di Roma, Fabrica di Roma – Viterbo, Viterbo – Capranica, con la creazione della fermata:” Ospedale Belcolle”. In questo modo si rivitalizza la tratta Civita Castellana – Viterbo, permettendo a 150mila cittadini di raggiungere il principale Ospedale della Provincia in pochi minuti.
4. Potenziamento e acquisto di nuovo materiale rotabile per la Ferrovia Regionale Roma Nord Fabrica -Viterbo.
Considerazioni finali congiunte. (Comitato Riapertura della CCO e ORT Osservatorio Regionale Trasporti)
Considerazioni interessanti e positive in merito al Ripristino della Civitavecchia Capranica-Fabrica-Orte derivano: sia dalla cronologia delle date di chiusura delle diverse tratte e sia anche dalla disamina del progetto ITALFERR-TECNIC Finanziato dalla Regione con Fondi Europei e pronto da una decina di anni. Infatti ed in particolare della Linea Civitavecchia – Capranica – Fabrica – Orte di 86 km, la tratta Capranica – Fabrica – Orte di 37 km che contiene i nodi di scambio ferroviari è “utilizzabile” relativamente prima perché in migliori condizioni (è stata chiusa nel 1994) rispetto alla tratta da Capranica al mare. Quindi la possibilità di disporre contemporaneamente dei finanziamenti e per la Roma Nord (Regione 337 milioni solo per le opere) e dei circa 425 milioni (indicati dal Progetto Italferr) per la C.C.O. (Ferrovie Stato) permetterebbe di acquisire dei gradi di elasticità nell’esercizio per potere intervenire subito sulla tratta Capranica – Fabrica ed acquisire vantaggi nella gestione del collegamento generale Roma-Viterbo aiutando a limitare le “sospensioni di esercizio” Ferroviario e quindi i disagi all’attuale pendolarismo d’Area ed evidenziando il fatto che i nodi e le “ri-ammagliature” (cfr punto 3 precedente Ferrovia Circumcimina) sono comunque in grado di offrire migliori condizioni in Esercizio per tutto il sistema ferroviario della Tuscia”.