Il fascino del passato: i cocciari di Vasanello

VASANELLO (Viterbo) – All’interno del museo comunale 2000 anni della ceramica bassanellese, rivive la poesia in vernacolo romano di Domenico Cerutti, ” ‘Na ceramica che adè tutta vostra” riportata nei quaderni “Le mie radici” di uno storico Narratore di Comunità locale Nano i’ Vappo che pazientemente ha trascritto tutti gli usi, abitudini, costumi, aumenti del costo della vita etc un uomo che si divertiva ad intagliare piccoli oggetti in legno. La poesia meglio veicola un’emozione e racchiude in pochi versi un significato intrinseco, una vera voce di Comunità. Vasanello prende il nome dal vaso, dall’arte dei Cocciari, abili artigiani che come asseriva a dire il maestro Orlando Orlandi:

“Era un mestiere degl’umili, dei ragazzi, era faticoso però via via era bello perchè era un qualcosa che si creava con lo stesso ingegno e le stesse mani..e poi era un mestiere stimato se facevi la corte a ‘na ragazza nun potevi fa fiasco..perchè appena sapevino chi eri, il padre je diceva:”pijalo quello che è un bon partito, c’ha un arte nelle mano, invece un contadino non lo guardava nessuno” . In memoria di Orlando Orlandi.

  

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