“Il fascismo e le foibe”: il bilancio dell’ANPI Viterbo

VITERBO – Riceviamo la nota di Tommaso Mascioli (presidente della Sezione “Nello Marignoli” di Viterbo) e pubblichiamo: “L’ ANPIdella provincia di Viterbo ha riportato un grosso successo grazie all’iniziativa “Il fascismo e le foibe” realizzata dalla sezione “Nello Marignoli”.
La conferenza dello storico Eric Gobetti è stata seguita da circa un centinaio di persone, numero molto alto per una città come Viterbo. Era molto tempo che non si assisteva a un’assemblea così partecipata. Gli intervenuti, dopo aver visitato la mostra “Testa per dente. Crimini fascisti in
Jugoslavia 1941-45”, hanno seguito con attenzione e interesse l’esposizione molto chiara delle tesi storiografiche. Alla fine un piccolo dibattito.
Su questa tematica, dopo almeno undici anni, abbiamo rotto l’egemonia della destra in città. Peccato che l’altra conferenza prevista, la lezione al Liceo S. Rosa, non si sia potuta effettuare,
per il rifiuto da parte della scuola: peccato per gli studenti, che hanno perso una buona occasione
formativa. Altra macchia è stata la necessità della presenza massiccia delle forze dell’ordine a tutela del buon andamento della manifestazione. Polizia, carabinieri e guardia di finanza sono stati nei nostri confronti molto discreti e cordiali; ma ciò non toglie che questo rimane un brutto segnale per la nostra democrazia: una manifestazione culturale ha bisogno di essere difesa da attacchi possibili di forze eversive.
Infatti nei giorni precedenti CasaPound aveva minacciato “azioni eclatanti” qualora mostra e
conferenza non fossero state impedite, una sorta di avvertimento a chi di dovere; subito il Presidente dell’Amministrazione Provinciale ha fatto di tutto per negare le sale che erano state regolarmente richieste. Tuttavia sia l’uno che gli altri sono stati battuti: la mostra si è realizzata come previsto; la conferenza si è tenuta in una sala sia pure più piccola e più squallida, ma sempre
dell’Amministrazione Provinciale.
Lo scontro è avvenuto in gran parte alla luce del sole, sugli organi di informazione. Questi i
protagonisti: le foibe oggetto di strumentalizzazione; l’arroganza ottusa del potere; l’incultura di chi
nasconde la propria ignoranza dietro parole come riduzionista e negazionista; la volontà di
prevaricazione dei neo fascisti; un’immagine della fisionomia di coloro che sono posti a capo delle
istituzioni; la concezione patrimoniale del bene pubblico; la volontà di negare diritti tutelati dalla
Costituzione da parte di chi, al contrario, dovrebbe tutelarli.
Già, perché in ballo era la realizzazione di un diritto costituzionale: la possibilità di esprimere
liberamente il pensiero. Forse questo non da tutti è stato capito.
Così chi ha voluto ha potuto vedere e ha potuto decidere da che parte stare.
Dalla parte di chi (partiti, associazioni, individui) è stato solidale in questa battaglia o dalla
parte di chi è rimasto indifferente, ritenendo che il fatto non potesse riguardarlo.
Dalla parte di chi considera dovere morale, prima ancora che culturale e politico, aprire un
dibattito e cercare di sostituire alle menzogne diffuse e spacciate come “verità” le certezze acquisite
dalla storiografia – certezze sempre sul punto di essere messe in discussione da nuove acquisizioni –
o dalla parte dell’ignoranza, che parla di “verità” assolute, dalla parte di chi vuole impedire la libera
espressione del pensiero.
E questo ultimo mi pare un risultato di non piccolo rilievo”.

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