di REDAZIONE-
VITERBO – Il futuro della società Talete è oggetto di crescente preoccupazione e incertezza. Da una parte, la politica ha stabilito una scadenza entro febbraio, mentre dall’altra, il numero uno dell’azienda, Salvatore Genova, parla di progetti a lungo termine e nuovi investimenti.
Dopo giorni di silenzi, Genova Ha rivelato che la società ha affrontato difficoltà finanziarie a lungo termine, e queste difficoltà sono aumentate con il tempo a causa dell’incremento dei costi.
Genova ha evidenziato in particolare i costi di potabilizzazione dell’acqua, passati da 9 a 13 milioni di euro, sottolineando che le regole tariffarie dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) non sono adeguate ai costi attuali dell’azienda.
Un altro problema è rappresentato dai comuni che devono trasferire il servizio a Talete. Questo comporta costi aggiuntivi poiché Talete deve adeguare e mettere a norma le infrastrutture precedentemente gestite in modo autonomo dai comuni.
Nonostante l’azienda sia gravata da costi elevati e risorse limitate, Genova ha difeso la decisione di investire in progetti a lungo termine, sottolineando che l’accesso a finanziamenti è essenziale per ridurre l’onere finanziario attuale e migliorare l’infrastruttura.
Genova ha dichiarato che l’aiuto è fondamentale, sia esso fornito dai soci, da un investitore privato o da un istituto di credito. La procedura di cessione delle quote è in corso, e spetta ai soci decidere come procedere.
Infine, Genova ha chiesto il sostegno della Regione, suggerendo che il riconoscimento dello stato di calamità naturale per la Tuscia potrebbe contribuire a far fronte ai costi di potabilizzazione. Ha anche menzionato problemi come l’arsenico, radon, uranio e fluoruri, sottolineando che affrontare questi problemi richiede investimenti di cui l’azienda al momento dispone in misura limitata. La situazione di Talete appare critica, e il futuro dell’azienda rimane incerto, dipendendo in gran parte dall’aiuto esterno che potrebbe ricevere.