Il Generale di Corpo d’Armata Ignazio Gibilaro nuovo Comandante Interregionale dell’Italia Centrale della Guardia di Finanza

VITERBO – In data odierna, alla presenza del Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen. C.A. Andrea De Gennaro, presso lo storico “Forte Aurelia”, sito all’interno della caserma “Cefalonia Corfù”, in Roma, Via Aurelia Antica n. 443, ha avuto luogo la cerimonia di avvicendamento nella carica di Comandante Interregionale dell’Italia Centrale, tra il Gen. C.A. Bruno BURATTI (cedente) ed il Gen. C.A. Ignazio GIBILARO (subentrante).
Dopo circa un anno di comando, il Generale BURATTI lascia l’incarico per assumere quello di Ispettore per gli Istituti di Istruzione della Guardia di Finanza.
Il Comandante Generale ha ringraziato il Generale BURATTI per il lavoro svolto quale Comandante
Interregionale, nonché per l’impegno profuso, sin dal 2016, quale responsabile di progetto per la realizzazione di un imponente programma di recupero e valorizzazione del “Forte Aurelia”, che ne consente oggi, in omaggio alla memoria del luogo, la restituzione alla fruibilità pubblica quale importante testimonianza della storia di Roma a far data dalla sua proclamazione a Capitale d’Italia, in linea di ideale continuità spaziale e temporale con il parco del Gianicolo e le sue testimonianze della Repubblica Romana del 1948 – 49.
I lavori sono in corso di completamento e faranno del Forte un centro culturale multifunzionale che potrà costituire un volano importante per il recupero della memoria e la valorizzazione dell’intera cinta fortificata della città.
L’opera costituisce l’elemento centrale di un più ampio programma di riqualificazione della caserma “Cefalonia e Corfù” nel cui sedime si trova, e viene realizzata con l’importante contributo del Provveditorato delle Opere Pubbliche per il Lazio, l’Abruzzo e la Sardegna che cura la direzione lavori, dell’Agenzia del Demanio, del Ministero della Cultura, della Struttura di Missione Anniversari Nazionali ed Eventi sportivi nazionali ed internazionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Regione Lazio e del Museo Storico della Guardia di Finanza.
In occasione della cerimonia odierna è stata inaugurata una prima parte dell’allestimento espositivo, incentrata sul tema del Forte Aurelia e del campo trincerato di Roma e realizzata dall’arch. Fiorenzo Meneghelli, autore del progetto di restauro del sito.

Una parte dei pannelli espositivi è stata realizzata con la collaborazione della Rete italiana dei siti fortificati.
Il Generale Gibilaro, nato a Agrigento nel 1961, è coniugato ed ha 2 figli. Entrato in Accademia nel 1980 ha ricoperto, nel corso della carriera, incarichi operativi e di stato maggiore in tutti i settori che caratterizzano la vita del Corpo:
– è stato responsabile di prestigiose unità operative/investigative nell’ambito dei Nuclei di Polizia Tributaria di Torino, Milano, Roma, Palermo, dove è stato per 4 anni, nel grado di Capitano, un diretto collaboratore di Giovanni Falcone, quale responsabile di una squadra di investigatori del Nucleo Regionale di Polizia Tributaria, operante alle dipendenze del “Pool antimafia dell’Ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo”, per l’esecuzione di indagini bancarie e societarie i cui esiti sono confluiti nei cc.dd. “maxi-processi a Cosa Nostra”;
– ha retto i Comandi Provinciali di Trapani, Catania e Roma, nonché il Comando Regionale Sicilia;
– ha comandato il GICO (Gruppo Investigativo Criminalità Organizzata) di Firenze e, successivamente, lo SCICO (Servizio Centrale Investigazioni Criminalità Organizzata).
Ha prestato servizio presso il I Reparto “Personale” del Comando Generale ed ha frequentato il 26° Corso Superiore di Polizia Tributaria.
Successivamente alla promozione al grado di Generale di Corpo d’Armata nel 2019, ha guidato dal marzo 2019 al maggio 2022 il Comando Interregionale dell’Italia Meridionale e, dal giugno 2022 al settembre 2023, il Comando Aeronavale Centrale, da cui dipendono le maggiori unità navali ed aeree del Corpo impegnate nel contrasto ai traffici illeciti nel Mediterraneo, nonché in operazioni di soccorso e protezione civile in scenari nazionali ed internazionali.
E’ laureato in Giurisprudenza, in Scienze Internazionali e Diplomatiche e in Scienze della Sicurezza Economico-Finanziaria.
Ha svolto, inoltre, attività di insegnamento presso l’Accademia, la Scuola di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, nonché nell’ambito del Corso di Laurea Magistrale in “Economia delle Amministrazioni Pubbliche” dell’Università di Catania.

Nella prima parte del suo discorso il Generale di Corpo d’Armata Ignazio Gibilaro si è presentato alle Autorità ed agli ospiti illustrando brevemente il proprio profilo professionale, evidenziandone la spiccata CONNOTAZIONE OPERATIVA, inequivocabilmente testimoniata dall’aver trascorso “sul campo” oltre 33 dei suoi 43 anni di servizio comandando unità e reparti territoriali, investigativi e di intelligence.
Successivamente, il nuovo Comandante Interregionale dell’Italia Centrale della Guardia di Finanza ha illustrato sinteticamente le “linee guida” della sua prossima azione di comando, individuandone i principali capisaldi nella ricerca della massima EFFICACIA delle attività di servizio, nella esemplare CORRETTEZZA delle condotte e delle procedure adottate, nella TRASPARENZA nei rapporti con tutte le forze sane e vitali dei territori di riferimento.

Il discorso di commiato del Gen. Bruno Buratti: “Signor comandante generale, eccellenza, signor prefetto di Roma, autorità civili e militari, gentili ospiti, ufficiali, ispettori, sovrintendenti, appuntati e finanzieri. Giunto al termine di una entusiasmante ed appagante esperienza umana e professionale, avviata nel novembre dello scorso anno e condotta sino ad oggi con totale impegno e dedizione, mi accingo a lasciare l’incarico di comandante interregionale dell’Italia centrale.
In un momento così significativo per la mia vita personale e professionale, provo una emozione intensa e profonda e ripenso al cammino compiuto con sentimenti di viva soddisfazione e profonda gratitudine. Un sentito ringraziamento rivolgo al sig. comandante generale – generale di corpo d’armata Andrea de Gennaro – per avermi sempre sostenuto durante il mio mandato, anche attraverso il costante apprezzamento ai reparti operanti, puntualmente pervenuto in occasione delle più importanti operazioni di servizio.
Grazie, comandante, la tua vicinanza e’ stata avvertita da parte di tutti noi.
L’Italia centrale riveste primaria importanza sotto il profilo della sicurezza economica ed il territorio della capitale assume rilievo fondamentale nella strategia di contrasto dei fenomeni illeciti, per i quali costituisce da sempre un polo di attrazione e gravitazione.
Ho quindi assunto l’incarico ben consapevole del ruolo cruciale che la missione istituzionale della guardia di finanza ricopre in questo territorio, per la tutela degli interessi economico-finanziari e delle libertà economiche costituzionalmente garantite.
non intendo oggi tracciare bilanci, poiché spetta ad altri giudicare il mio lavoro, ma desidero almeno ripercorrere nei tratti salienti alcuni aspetti del cammino percorso, i cui risultati tornano a merito dei miei dipendenti che ne sono stati, allo stesso tempo, ispiratori ed artefici.
Insieme abbiamo lavorato per dare piena attuazione e continuità alle direttive del comando generale, e la nostra azione è stata orientata ad incrementare la qualità complessiva del contributo della guardia di finanza a supporto della crescita e del rilancio economico, valorizzando un approccio investigativo trasversale che consentisse di colpire nella loro globalità i più pervasivi fenomeni illeciti, attraverso:
– il contrasto della penetrazione degli interessi criminali nei circuiti legali dell’economia;
– l’individuazione e il sequestro dei capitali e dei patrimoni illecitamente accumulati.
questa impostazione ci ha chiamati ad affinare e migliorare le capacità di analisi e di osservazione dei contesti di riferimento, attraverso l’elaborazione di “progetti” e “piani d’azione” ispirati ad una metodologia d’intervento basata sull’ “approccio per fenomeni”, nell’ottica di intercettare tempestivamente le manifestazioni di illegalità.
l’esigenza di opporre un’efficace azione di contrasto alle frodi e di addivenire alla mappatura dei principali fenomeni criminali ha suggerito la costituzione di specifiche cabine di regia, con lo scopo di garantire un costante e adeguato supporto operativo ai reparti operativi, con specifico riguardo alla esigenza di garantire il corretto utilizzo delle risorse del pnrr ed a quella di contrastare la penetrazione nel tessuto economico ad opera della criminalita’ organizzata e di quella di matrice etnica extra comunitaria.

Per assicurare tutela al corretto impiego delle risorse del piano nazionale di ripresa e resilienza, e’ stato sviluppato un focus particolare sulla città di roma e sulle importanti progettualità in programma per il prossimo giubileo della speranza, avviando interlocuzioni con gli enti locali e gli altri soggetti attuatori, anche nella prospettiva di stimolare un confronto costruttivo sulle possibili criticità che dovessero emergere nella messa a terra del piano.
Sono stati quindi condivisi percorsi operativi frutto delle esperienze maturate nel corso di recenti attività di servizio, aventi ad oggetto finanziamenti, contributi a fondo perduto e crediti d’imposta, per i quali è stata riscontrata una diffusa propensione dei beneficiari a porre in essere condotte fraudolente mediante la produzione di documentazione ideologicamente falsa.
La sinergia tra le componenti operative presenti sul territorio ha consentito di eseguire speditamente numerosi controlli, indirizzando le risorse su target connotati da maggiori indici di rischio, e di rilevare un numero significativo di irregolarità prontamente partecipate ai soggetti attuatori e, nei casi più gravi, all’autorità giudiziaria competente.
Per quanto riguarda la penetrazione nel tessuto economico ad opera della criminalità’ anche di matrice etnica nel territorio del comando interregionale dell’Italia centrale, la città di Roma e alcune porzioni del Lazio e dell’Abruzzo rappresentano le aree intorno alle quali gravitano interessi e forme autoctone di coordinamento tra vari gruppi criminali, con l’accettazione della presenza di sodalizi stranieri – in primis albanesi, attivi nel narcotraffico internazionale, e cinesi, operanti nel riciclaggio internazionale in favore di altri aggregati criminali, organizzati e non.
Recenti indagini hanno consentito di accertare che le organizzazioni criminali, in specie operanti nel narcotraffico, ma anche nel settore delle frodi fiscali, aggirano i presidi della normativa antiriciclaggio mediante circuiti paralleli ed informali di trasferimenti di denaro.
E’ stata in particolare documentata l’operatività di diversi “centri di raccolta di denaro” contante, gestiti da cittadini di nazionalità cinese, utilizzati per i pagamenti di partite di sostanze stupefacenti, per realizzare operazioni di riciclaggio e per creare “fondi neri” serventi al compimento di altri reati ed impiantati presso esercizi commerciali, solo formalmente operanti nell’import-export di abbigliamento e accessori, ma di fatto utilizzati per la raccolta, lo smistamento e la distribuzione di grandi masse di denaro contante, la cui disponibilità deriva anche dalla commercializzazione di grandi volumi di prodotti contraffatti, ed in violazione della normativa sul made in italy, condotta in totale evasione di imposta da operatori commerciali perl piu’ di origine asiatica.
L’area metropolitana della citta’ di Roma costituisce il principale punto di stoccaggio e smistamento di questa tipologia di prodotti, provenienti per la maggior parte da paesi extraeuropei e, nello specifico, dalla Cina.
Si tratta di flussi ingentissimi di merci illegali, che consentono ad imprenditori senza scrupoli di conseguire volumi d’affari di elevatissimo importo attraverso vorticosi giri di false fatturazioni, grazie a schemi commerciali che prevedono la creazione di innumerevoli società “cartiere” dalla vita breve, le cd. imprese “apri e chiudi”, con una percentuale di circa il 70% di esse che cessa di operare dopo soli 12 mesi e prevedono l’utilizzo sistematico di prestanome per vanificare l’azione di controllo.
La penetrazione nell’economia di questo tipo di imprenditoria, di matrice extraeuropea, facendo leva sull’impiego di capitali di origine opaca e di assai difficile tracciabilita’, è caratterizzata da manifeste forme di concorrenza sleale, basate sulla sistematica e spregiudicata violazione delle regole in materia doganale, fiscale e contributiva, agevolata dalla movimentazione occulta e dal riciclaggio di valuta.
Abbiamo acquisito consapevolezza che la velocità di espansione di questi fenomeni criminali rappresenta una pericolosa minaccia per l’economia nazionale e che i metodi illeciti utilizzati hanno assunto connotazioni di carattere sistemico, poiché attuate contemporaneamente in diverse aree del paese nel contesto di articolate e strutturate strategie criminali.
Sotto questo profilo, una attenzione particolare è stata dedicata alla città di roma che, alla stregua delle altre principali città d’arte, ha assistito nel corso degli anni ad una mutazione genetica del proprio tessuto commerciale, che ha assunto una fisionomia low-cost, legata ad una crescita costante e significativa, ma disordinata, dei flussi turistici, il c.d. “overtourism”, cui si collegano manifestazioni diffuse di illegalita’ ed abusivismo che contribuiscono al degrado urbano.
L’azione di servizio della guardia di finanza a roma è stata quindi orientata ad intercettare e contrastare ogni forma di illegalità, nell’ottica di preservare un patrimonio che tutto il mondo ci invidia.
Il controllo del territorio, che di tale strategia costituisce il cardine, e’ stato migliorato attraverso l’entrata a regime di un dispositivo territoriale di recente concezione, articolato su sei nuclei operativi metropolitani affiancati dai reparti pronto impiego ed improntato al principio di prossimita’ che caratterizza le forze di polizia in contesti urbani. esso ha dato efficace prova in occasione delle operazioni ad “alto impatto” condotte nelle zone sensibili della capitale, sotto il coordinamento e lo stimolo del prefetto, dott. Lamberto Giannini, che ringrazio per la disponibilita’ e l’attenzione sempre manifestate nei nostri confronti. In questo solco si colloca la valorizzazione del binomio cultura-legalità, attraverso un dialogo aperto con la comunità e le altre istituzioni cittadine, nella convinzione che la tutela e la promozione della cultura rappresentino lo strumento migliore sia per consolidare e diffondere i valori della legalità, sia per accrescere nell’opinione pubblica la consapevolezza del ruolo fondamentale svolto dal corpo quale moderna forza di polizia vicina alla collettività.
Tutto ciò ha trovato concreta espressione anche nell’organizzazione e nella partecipazione ad eventi culturali, sportivi e commemorazioni pubbliche, tra le quali rientra il progetto di recupero e valorizzazione del sito storico di forte aurelia che oggi ospita questa emozionante cerimonia, la prima a distanza di molti anni, al termine della quale avra’ luogo la sua apertura al pubblico dopo quasi 8 anni di lavori, finalmente non lontani dalla loro conclusione.
E’ stato dunque un percorso meraviglioso e stimolante, quello che ho affrontato insieme ai finanzieri dell’Abruzzo, del Lazio, della Sardegna e dell’Umbria, tutti animati dalla consapevolezza di rendere un giusto e doveroso servizio alla collettività.

Abbiamo cercato di fare in modo, anche attraverso un’attenta e rispettosa gestione della comunicazione, che fosse sempre chiaro che la guardia di finanza opera a tutela dei cittadini, dei contribuenti e degli imprenditori onesti, e che la nostra azione di contrasto agli illeciti mira non solo a ripristinare l’ordine violato, ma anche a rimuovere forme di concorrenza sleale e di indebita sottrazione alla collettività di risorse pubbliche, nel quadro di un’azione di controllo sempre ispirata a massimo rispetto, sensibilità e buon senso.
Il messaggio che quotidianamente abbiamo voluto diffondere è che la legalità conviene, poiché preserva i diritti dei cittadini, garantisce crescita e sviluppo, promuove la coesione e l’aggregazione sociale, dona fiducia nel futuro, infonde ottimismo nei giovani, tutela la convivenza civile.
Si è trattato di un percorso complesso e laborioso nel quale, voglio darne atto, l’entusiasmo e la professionalità dei nostri militari, che costituiscono la nostra principale risorsa e fonte di soddisfazione, hanno permesso di conseguire risultati lusinghieri in tutti i principali settori di servizio.
Gli obiettivi conseguiti, frutto di un’azione corale, tornano anche a merito delle ottime e proficue forme di collaborazione che, grazie ad un clima sereno e costruttivo, è stato possibile realizzare con gli operatori istituzionali operanti nelle quattro regioni del comando interregionale dell’italia centrale.
Il mio ringraziamento va dunque:
• all’autorità giudiziaria che ha sempre sostenuto con fermezza e fiducia l’azione del corpo, conferendo forza e solidità alle investigazioni condotte dai nostri reparti; e ringrazio per la loro presenza i presidenti della corte d’appello e del tribnale di roma, il procuratore nazionale antimafia, il procuratore della repubblica di roma e quelli di cagliari e perugia;
• alla corte dei conti, e saluto i presidenti delle sezioni giurisdizionale de di controllo, con cui, in costante sinergia di intenti, è stato possibile perseguire efficacemente numerosi illeciti nel settore della spesa pubblica;
• al signor prefetto di roma, ai colleghi dell’esercito italiano, della marina militare e dell’aeronautica militare per il clima di fattiva e costruttiva collaborazione sempre congiuntamente perseguito, e a quelli dell’arma dei carabinieri e della polizia di stato, sempre al nostro fianco nella tutela della legalità e della sicurezza dei cittadini;
• al presidente della regione lazio e a quelli delle regioni abruzzo, sardegna e umbria;
• al sindaco, a tutta l’amministrazione comunale di roma ed agli altri sindaci del territorio per la sempre cordiale e proficua relazione instaurata;
• a tutte le altre istituzioni che, nel rispetto delle reciproche prerogative, hanno costruttivamente collaborato con il corpo.
Un sentito grazie, inoltre, rivolgo al provveditorato interregionale alle opere pubbliche per il Lazio, l’Abruzzo e la Sardegna e, nello specifico, al provveditore ing. Vittorio Rapisarda, la cui sensibilita’ ha consentito di realizzare importanti iniziative infrastrutturali, nel quadro di un’opera complessiva di riorganizzazione e razionalizzazione della presenza sul territorio dei reparti, nonche’ nel recupero e nella valorizzazione di edifici di valore storico, in primo luogo di questo “forte Aurelia” inserito nel sedime della caserma “Cefalonia Corfù”, destinato a divenire, dopo una esemplare opera di recupero cui hanno fornito un contributo determinante l’arch. Antonio Napolitano e l’arch. Fiorenzo Meneghelli, un centro culturale, museale ed espositivo di assoluto pregio a disposizione della citta’ di Roma, quale testimonianza del solido legame tra la guardia di finanza e la capitale.
Voglio altresi’ ricordare che il recupero del manufatto storico e’ dovuto alla sensibilita’ della guardia di finanza, in primis del nostro comandante generale che quest’opera segue e sostiene da tempo, al prezioso sostegno della presidenza del consiglio, stuttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali ed internazionali, del ministero della cultura e, per esso dal direttore generale dei musei massimo osanna, dell’agenzia del demanio, della regione Lazio e del museo storico del corpo ed all’impegno di tutto il personale del reparto tecnico logistico amministrativo lazio, a partire dal suo comandante, col. Maurizio Pagnozzi.
l’auspicio e’ che l’apertura al pubblico di forte aurelia funga da volano per il recupero della memoria e della accessibilita’ anche degli altri forti che costituiscono il campo trincerato di Roma, eretti a difesa della citta’ all’indomani della sua proclamazione a capitale d’Italia.
Un ringraziamento particolarmente sentito lo devo ai miei generali comandanti regionali del Lazio, Pomponi, dell’Umbria – reda, dell’Abruzzo – Caramignoli e al suo predecessore – D’Alfonso e della sardegna – bolognese, con i quali ho potuto instaurare un rapporto proficuo ispirato a fiducia, collaborazione e sano confronto di idee. mi hanno ampiamente ripagato con il loro impegno e la loro professionalità.
Ancora grazie:
• al mio capo di stato maggiore, gen. Dell’Agli, al suo successore gen. Geremia ed agli ufficiali e al personale del comando interregionale;
• ai validissimi comandanti provinciali, dei reparti operativi aeronavali e dei reparti tecnico logistico amministrativi;
• ai comandanti dei reparti operativi e pronto impiego e delle stazioni di soccorso alpino;
• a tutte le meravigliose fiamme gialle dell’italia centrale.
abbiamo, tutti insieme, realizzato un grande lavoro di squadra.
senza di voi, e ci tengo ad affermarlo oggi alla presenza del nostro comandante generale e dei rappresentanti delle istituzioni, tutto questo non sarebbe stato possibile.
E’ stato un onore ed un privilegio, che serberò sempre nel cuore, aver percorso insieme questo esaltante cammino. grazie ragazzi, sono fiero di voi.
Un caloroso indirizzo di saluto rivolgo anche alla rappresentanza militare, con la quale ho instaurato un confronto sereno e costruttivo, al presidente del museo storico della guardia di finanza – generale Flavio Zanini – e dell’associazione finanzieri d’Italia – gen. ciani – instancabili custodi delle nostre migliori tradizioni.
Alle fiamme gialle cadute in guerra e in servizio esprimo il mio riverente e commosso omaggio.
Permettetemi ora di rivolgere un pensiero alla mia famiglia: mia moglie francesca e le mie figlie, Ginevra e Beatrice, che mi hanno supportato nella quotidianità e in ogni circostanza.
Al generale di corpo d’armata Ignazio Gibilaro, cui mi legano da 42 anni sentimenti di profonda amicizia e stima, formulo di cuore affettuosi auguri di ogni successo. Lo attende un compito stimolante ed esaltante, e sono certo che egli saprà assolverlo al meglio, in virtù delle sue riconosciute doti umane e professionali e della sua consolidata esperienza, conducendo il comando interregionale dell’Italia centrale e gli splendidi collaboratori che ne fanno parte, verso nuovi importanti successi.
Concludo con un pensiero, denso di carica emotiva, a roma, città d’origine mia e dei miei avi dai tempi del papa re, oggi segnata da una quotidianita’ complessa e difficile anche dal punto di vista operativo, nonostante la quale essa resta una delle citta’ piu’ belle del mondo, a tutela della quale sono certo che la guardia di finanza continuera’ a profondere, al fianco delle altre istituzioni, ogni sua energia.,
viva la guardia di finanza, viva l’Italia!

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