Il gioco è una cosa seria: presentato in Comune il progetto destinato ai ragazzi delle scuole secondarie di II grado

DI MARTINA DI BARTOLO-
VITERBO- Mettersi in gioco per crescere. Reagire alle difficoltà senza lasciarsi spezzare. Imparare ad avere cura di se stessi e a volersi bene. Sono solo alcuni tra gli obiettivi del progetto “Il gioco è una cosa seria”: un mix di attività educative pensate per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, frutto di una partnership tra associazioni del terzo settore, scuole e istituzioni contro la povertà educativa minorile, nell’ambito dell’avviso pubblico “Non uno di meno”, promosso da Regione Lazio e Impresa sociale Con i bambini.

Oggi alle ore 11:00, a Palazzo dei Priori, si è svolta la conferenza di presentazione del progetto.

Erano presenti al convegno la Dott.ssa Antonella Scolamiero, Comune di Viterbo, Dott.ssa Alessandra Troncarelli, Assessore Servizi Sociali Regione Lazio, Dottor Saverio Lucido, Impresa Sociale Con i Bambini, Prof. Salvatore Regoli, Juppiter APS Giovanile, Dottor Luigi Maccaro, Cooperativa Exodus Cassino, Prof. Ledo Prato, Associazione Mecenate ‘90, Prof.ssa Paola Adami, Dirigente I.O. “F.lli Agosti” Bagnoregio, Prof.ssa Valeria Monacelli, Dirigente I.C. “L. Fantappiè” Viterbo, Prof.ssa Claudia Prosperoni, Dirigente I.C. “Ellera” Viterbo.

Ad iniziare la conferenza è stata la Dirigente Stefania Galella la quale ha ringraziato tutti i presenti e ha descritto questo progetto come “veramente molto importante”. Subito dopo è stato proiettato un breve video della promoter dell’iniziativa,  l’assessora regionale Alessandra Troncarelli, che ha spiegato quanto sia importate questo progetto visto anche il periodo che abbiamo vissuto, periodo difficile dovuto alla pandemia. “Il progetto è molto ambizioso – ha detto, in videoconferenza – Il finanziamento complessivo è di un milione di euro. Il nostro intervento è stato quello di stare accanto sia alle famiglie, sia ai ragazzi e alle ragazze. Purtroppo il 2020 e 2021 sono stati anni di sofferenza a 360 gradi, dovuta alla pandemia. Anni in cui le diseguaglianze ma soprattutto la dispersione scolastica e la povertà educativa sono state al centro della nostra politica proprio per combatterle e diminuire le disparità, perché il diritto all’istruzione dev’essere di tutti”.

Saverio Lucido, anche lui in video conferenza, ha aggiunto: ““La nostra organizzazione nasce nel 2016 ed è senza scopo di lucro, ha un fondo destinato al sostegno ed a rimuovere gli ostacoli che impediscono l’educazione formativa. 384 progetti su tutto il territorio laziale, coinvolgendo tantissimi bambini ed adolescenti. Questo per promuovere un dibattito sulle opportunità educative con l’obiettivo di analizzare la povertà minorile legata alla povertà economica ma incentrata sull’ambiente sociale. Altro scopo è quello di supportare le famiglie mediante apprendimento sia informatico che tradizionale. Abbiamo fatto un primo passo verso l’educazione”.

Si è proiettato poi un breve video in cui sono state intervistate alcune persone che hanno raccontato i loro giochi preferiti del passato.

La parola è passata poi al professor Ledo Prato dell’assessore Mecenate ‘90, il quale ha ricordato l’ anniversario di Mario Lodi che sarà il 17 febbraio usando una delle sue storie come metafora per spiegare il progetto. Ci saranno delle esplorazioni nei contesti di Cassino e Viterbo (città dove si svolgerà il Progetto) sui beni culturali per raccontare la memoria. Le storie che avranno raccolto daranno vita ad una “biblioteca vivente”, delle aule che saranno costruite dalla comunità.

E’ seguito un breve intervento di Luigi Maccaro, di Exodus Cassino, il quale ha illustrato il Progetto “giochiamo con il Presente e con il futuro” : l’obiettivo è quello di costruire una comunità investendo e scommettendo sui giovani, prendendoli sul serio, chiamandoli a fare la propria parte, offendo loro adeguate opportunità, aiutandoli a diventare sempre più consapevoli e responsabili e ad intraprendere degli stili di vita positivi.

La parola è passata poi a Salvatore Regoli dell’associazione Juppiter, il quale ha spiegato l’importanza di questo progetto. La scommessa è la creazione di un’alleanza e costruire delle occasioni per stare insieme. “Siamo troppo abituati a scontrarci ed è un male. Il tentativo sarà quello di instaurare con i ragazzi un dialogo profondo, per allenarli a essere sempre più aperti, curiosi, coraggiosi e tenaci. Per far questo bisogna prenderli sul serio, non trattarli con sufficienza, far sì che si mettano in gioco, stimolare empatia e spirito critico. Vorremmo fare con loro un lavoro che serva a dotarli di competenze spesso non incluse nei programmi scolastici tradizionali ma comunque fondamentali: capacità di comunicare, di collaborare tra loro, di gestire e superare i conflitti. La ‘Scuola del gioco’, tra le sue tante attività, prevede anche laboratori sulla sfera emotiva: vogliamo che gli studenti conoscano a fondo se stessi e imparino ad apprezzarsi. Solo così potranno sentirsi sempre più sicuri e non avere paura di affrontare i loro problemi di ogni giorno: dal litigio con un amico a un brutto voto”.

Regoli ha anche anticipato che Juppiter sta pensando a un ulteriore progetto sui ragazzi e il gioco a Viterbo: “Vogliamo portare i ragazzi in tutte le piazze del centro storico a giocare. Sarà una sorpresa. Vedremo come e quando poterlo fare”.

E’ stata, quindi, la volta delle dirigenti scolastiche:  Valeria Monacelli dell’Istituto Fantappiè ha detto: ” Come istituto siamo stati molto felici di aderire a questo progetto che utilizza le nuove tecnologie. I ragazzi lavoreranno in team e condividerlo con i loro compagni”.  Claudia Prosperono Dirigente dell’Istituto Ellera ha aggiunto: “Sicuramente è una modalità di insegnamento nuovo i bambini riescono ad imparare di più quando fanno esperienza, esperienza del gioco. È bene costruire questa rete proprio in questo periodo che stiamo superando”. Ha concluso la conferenza il Commissario prefettizio Antonella Scolamiero: “Oggettivamente questa è un’ottima occasione per i ragazzi e per il comune di Viterbo, questo progetto è innovativo e soprattutto post pandemia acuta è necessario per riprendere gli spazi che i ragazzi avevano e che il lockdown ha loro tolto ed è fondamentale. Pensate al lockdown: i bambini sono stati sempre con i familiari e non hanno potuto giocare che con il cellulare o i videogame, non hanno potuto interagire tra loro. Questo progetto è bellissimo anche perché si indirizza a tanti tipi di fragilità che i ragazzi possono avere e quindi vanno supportati, insieme alle loro famiglie, con un ruolo decisivo della scuola. Sono convinta che sarà un successo”.

Alla “Scuola del gioco” saranno approfondite tematiche vicine ai giovani, come il bullismo e la violenza, sempre con modalità di apprendimento basate sulla scoperta, sull’esperienza diretta, sulle nuove tecnologie: i ragazzi realizzeranno contenuti per i social e un’app per aumentare la loro consapevolezza sul tema. Stesso approccio teso all’approfondimento sarà riservato all’ecologia e alla riscoperta delle proprie radici. È per questo che la “Scuola del gioco” prevede un’immersione nei territori, per far conoscere ai ragazzi la storia della propria città, facendola raccontare loro ad anziani e studiosi.  Così, si propone il progetto, “il gioco diviene lo strumento per riconnettere il tessuto sociale, generare un nuovo dialogo intergenerazionale”.

I punti principali del progetto sono tre e saranno i seguenti :

› FORMAZIONE DELLA COMUNITÀ EDUCANTE
Formazione, progettazione e ricercazione promozione e sviluppo delle soft skills di tutti gli operatori della comunità educante. Approcci, metodi e strumenti per la promozione dell’educazione ecologica (educazione alla complessità della relazione uomo/ambiente) e lo sviluppo del pensiero sistemico, quali fondamenti della sostenibilità ambientale e sociale.

GIOCHIAMO CON IL TERRITORIO E LA COMUNITÀ
GIOCHIAMO CON LA MEMORIA
Attivazione di presidi in aree verdi al fine di portare la scuola fuori dalla scuola, per innovare tecniche educative e metodi didattici che stimolino la voglia di imparare mediante occasioni di gioco e svolgimento di attività pratiche.

GIOCHIAMO CON IL PRESENTE E CON IL FUTURO
UNIVERSITÀ DELLA FAMIGLIA
Costruire comunità investendo e scommettendo sui giovani, prendendoli sul serio, chiamandoli a fare la propria parte, offendo loro adeguate opportunità, aiutandoli a diventare sempre più consapevoli e responsabili ed ad intraprendere degli stili di vita positivi.

Print Friendly, PDF & Email
Condividi con:
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE