Il giovane pugile Mattia Pia alla conquista del titolo nazionale Neo Pro: “L’ho sempre sognato”  

di EMANUELE FARAGLIA-

VETRALLA (Viterbo) – C’è chi da bambino sogna di fare l’astronauta, chi vorrebbe fare l’attore o il calciatore. Mattia no, lui vuole fare il pugile, professionista s’intende. Come sia nato questo – insano? – desiderio non lo sappiamo, ma alla domanda “Quando hai capito che il pugilato era qualcosa di più di un semplice passatempo?” lui risponde sicuro: “Da sempre”.

L’IDENTIKIT. Romano di Roma, classe 2001, Mattia Pia è cresciuto in fretta. Roberta, la sua compagna, l’ha reso padre da poco, mettendo alla luce Chiara, un batuffolo di appena otto mesi di vita che quando ti guarda dritta negli occhi sembra già aver capito tutto. Deve essere una virtù di famiglia. “Vorrei che il pugilato fosse il mio mondo, la mia professione, il mio lavoro” dice asciutto questo ragazzo dal fisico longilineo e un sorriso contagioso. Quando gli chiedo quanto è dura mettere in pratica gli insegnamenti del suo attuale maestro, Alessio De Falco, lui fa: “Sul ring ci sali da solo, il maestro è all’angolo. Devi metterti a dieta, carne rossa una sola volta a settimana, la sera 70 massimo 80 grammi di riso con verdure…”. Sembra una passeggiata, se non fosse che Mattia, oltre a tirare pugni, dalla mattina alla sera fa il muratore, non esattamente l’ideale per chi sta preparando il match che potrebbe cambiargli la vita.

 LE SFIDE DI MAGGIO. “Sta al limite dei medi – spiega colui che gli sta trasmettendo l’ABC del mestiere – massimo 73,9 chilogrammi. Quello che stiamo preparando è un match titolato, quindi tolleranza zero per chi sgarra sul peso”.

In realtà le sfide in programma sono già due, nella prima, il 9 maggio 2021, Mattia affronterà Guy Bertran, della Rodhigium Boxe di Rovigo. E vincere o perdere farà tutta la differenza del mondo, perché come dice De Falco: “Il titolo italiano è un timbro sul cartellino, una stellina che ti può aprire porte importanti. E Mattia, secondo me, è pronto”.

TALENTI VERI. Già il fatto di essere arrivato qui è una grande opportunità: in pochi riescono a passare Neo Pro con una decina di incontri alle spalle, evidentemente la ‘sostanza’ c’è. “Il mio match più emozionante? Il primo a Frosinone. Il mio avversario era più grande e aveva più match. Sono stato tecnicamente pulito, penso pulitissimo”. Guardia sinistra, un jab che fa male e “anche un bel diretto destro” fa sapere il titolare della palestra Invictus Gym che per ora si coccola un altro gioiellino dopo aver lanciato un certo Riccardo Segatori, ora a Monterosi con De Carolis.

MAESTRI E ALLENATORI. “Fino ad oggi non avevo mai avuto maestri, ma allenatori. Lui mi ha insegnato la scuola del pugilato, lui e il mio primo allenatore, Sergio, che ora non c’è più”. Mattia e il ring sono diventati una cosa sola, lo sa bene Roberta, che con lui condivide tutto: “Ha tanta costanza, dopo il lavoro si allena, non so quanti lo farebbero, io no (lo dice e se la ride… ndr). Non molla mai, nonostante tanti diverbi. Fino al giorno prima è carinissimo, poi quando il match si avvicina un po’ di ansietta viene, ma la sfoga bene”.

Quanto bene si vedrà il 9 maggio e poi il 29, stavolta a Genova dove Mattia Pia salirà sul ring per uno dei primi incontri della Global Boxing Italia. Prima, però, c’è da conquistare il titolo italiano.

 

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